Turismo lento. Sempre più una realtà in Irpinia

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La via Francigena del Sud è un percorso ufficiale. Lo ha stabilito l’assemblea generale dell’Associazione Europea delle via francigene (AEVF) la scorsa settimana a Bari. Da Canterbury a Santa Maria di Leuca, per quanto riguarda l’Irpinia, passando per Montecalvo Irpino. Questo il nuovo percorso ufficiale validato dall’assemblea. “E’ stato superato lo scetticismo delle assemblee passate – spiega Gaetano Fioravanti, delegato del Comune di Montecalvo Irpino – quando non si riteneva il sud capace di ritrovare l’antico tracciato. Ora c’è stato un voto unanime”.

Il recupero dei grandi percorsi a piedi nell’UE contribuisce a recuperare l’identità europea condivisa tra le varie culture e tradizioni.

“Una delle azioni più interessanti appare quella di recuperare elementi di unità lungo l’asse Nord Sud dell’Europa – continua Fioravanti -. Il progetto che riguarda le vie Francigene del Sud Italia va letto proprio in questa chiave, dato che si inserisce in un più ampio disegno che vuole ricostruire il cammino dei pellegrini a partire dal Nord Europa giù, fino a Gerusalemme. Non è solo l’occasione per riscoprire le origini cristiane della cultura su cui l’Europa ha costruito alcune basi, ma ha anche una forte valenza in chiave di sviluppo a livello nazionale, regionale e comunale. Il nostro paese è ricco di storia, basti pensare all’Ospedale di Santa Caterina, tra i più antichi dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, che ospitava buona parte dei pellegrini diretti a Roma o Gerusalemme. Quale esempio migliore per promuovere la Francigena e il suo senso di unione ed ospitalità?. Per il nostro territorio potrà essere occasione di sviluppo turistico, grazie alla sempre più crescente voglia di turismo lento, quel turismo che vuole cogliere la bellezza della vita nella semplicità e nelle piccole cose”.

Per lo sviluppo di questo percorso, già divenuto una realtà in contrada Malvizza, dove quotidianamente passano camminatori stranieri, si seguiranno i concetti di sviluppo sostenibile e turismo dolce. Attraverso lo sviluppo sostenibile si soddisfano i bisogni delle attuali generazioni e non si compromette tale possibilità alle generazioni future, inoltre si contribuisce a promuovere un modello di vita più sano. Il concetto di turismo dolce, nella sua non invasività, da una chance di prospettiva alle economie locali, non dimenticando il rispetto per l’ambiente, la ruralità e le tradizioni originari.

A Montecalvo è stato individuato il tracciato e validato. “L’amministrazione sta puntando su un percorso che raggiunga il centro storico – conclude Fiorvanti – in modo da poter fornire ospitalità al turista/pellegrino e dare maggiore visibilità al nostro paese”.