Il calcio, si sa, è a livello mondiale un fenomeno capace di coinvolgere milioni di persone di ogni età e di tenere intere nazioni con il fiato sospeso nelle grandi competizioni. Le sue origini sono antichissime. Ne troviamo traccia fin dall’antichità presso i Cinesi, i Giapponesi, gli Aztechi e gli antichi Romani. Cinesi e giapponesi usavano canne di bambù per costruire le porte e la palla veniva realizzata con la vescica di animale gonfiata oppure riempita da capelli femminili. Durante il periodo rinascimentale gli allenamenti venivano inseriti nell’ambito di esercizi di addestramento per i militari. Nell’età moderna, il calcio nasce ufficialmente il 26 ottobre 1863 a Londra. Alla Free Mason’s Tavern, in Great Queen Street, si riuniscono i rappresentanti di undici club e scuole londinesi con la proposta di fondare un’associazione che definisca delle regole certe per il gioco che ormai da decenni viene praticato nei cortili e nei parchi gioco di molte scuole d’Inghilterra: il football. La proposta viene approvata all’unanimità e nasce così la Football Association (FA), la prima organizzazione calcistica della storia. In realtà, se si va a leggere il primo regolamento si rimane abbastanza perplessi: un giocatore può essere colpito nelle gambe al di sotto del ginocchio mentre corre con la palla; gli è concesso di correre con la palla nelle mani se ha fatto una presa valida o se afferra la palla al primo balzo e non gli è permesso lo sgambetto se non nei confronti del giocatore che corre con la palla. Un giocatore può, inoltre, essere trattenuto mentre corre con la palla.
È evidente che questo non è ancora il calcio che conosciamo, ma qualcosa di molto simile al rugby, l’altro sport britannico per eccellenza. Dopo le prime contestazioni, in seguito fu proposto di abolire la carica sull’uomo e di vietare l’uso delle mani. Le nuove regole vennero accettate nel dicembre dello stesso 1863: nessun giocatore può correre con la palla in mano; non sono concessi né la carica né lo sgambetto, e nessun giocatore può far uso delle mani per trattenere o respingere l’avversario. Per impedire che alcuni giocatori stazionassero lontano dalla palla, fu introdotta la regola del “fuorigioco” che risulterà determinante per l’evoluzione del gioco. Solo nel 1871 fu concesso per la prima volta al portiere di prendere la palla con le mani. Negli stessi anni vennero decise le dimensioni del pallone e del campo da gioco.
Nel 1888 si svolse il primo Campionato nazionale inglese, secondo un criterio che è tuttora in vigore. Da quel momento, il football verrà esportato dalle isole britanniche in tutto il mondo.
Particolare successo ebbe in Europa (in particolare Francia, Germania e Italia) e Sudamerica, dove nacquero molte federazioni calcistiche nazionali.
Il 21 maggio 1904 venne istiutita la FIFA, Fédération Internationale de Football Associations, a cui si affiliarono le varie federazioni. Con la sua nascita fu possibile organizzare partite tra squadre diverse. Si giocarono da prima solo partite amichevoli, poi competizioni di grande interesse, con pubblico e sponsor a seguire, giungendo agli attuali campionati Mondiali, disputati la prima volta nel 1930. Il calcio maschile fu inserito nel programma dei Giochi olimpici di Londra del 1908, quello femminile dal 1996.
In Italia le prime manifestazioni di questo sport risalgono al 1887, quando il commerciante torinese Edoardo Bosio riuscì a organizzare una squadra di calcio.
Sei anni dopo alcuni inglesi fondarono a Genova (un’area con forte presenza di comunità anglosassone) il Genoa Cricket and Athletic Club e l’8 maggio 1898 si svolse a Torino il primo Campionato italiano a quattro squadre, in cui si impose il Genoa.
Nel 1909 nacque la Federazione italiana gioco calcio (FIGC). Da quel momento il Campionato nazionale si disputa regolarmente ogni anno.
Nel 1922 nacque la Coppa Italia, manifestazione annuale che prevede ancora oggi la partecipazione di squadre di serie A e di serie B.