Il più grande degli inventori di tutti i tempi era “ossessionato” dal volo. Si deve infatti al grande Leonardo Da Vinci la più bella e rappresentativa descrizione e citazione sulla bellezza del volo “chi avrà conosciuto il volo, camminerà sulla terra guardando il cielo perché la è stato e là vorrà tornare”. Provare per credere! Il 21 novembre 1783, in pieno “Secolo dei Lumi”, alle 13:54, sul cielo di Parigi si verificò la realizzazione di un sogno, frutto di scienza, ingegno e passione: il primo volo di un essere umano. Anzi, a volare erano in due.
Il ventinovenne Jean Francois Pilàtre de Rozier e il maggiore dell’esercito e marchese Francois d’Arlandes in venticinque minuti, a bordo di una mongolfiera con un pallone ovale del diametro di quindici metri, percorrono circa nove chilometri a un’altezza di cento metri sui tetti della Ville Lumière. Pilàtre de Rozier, un valoroso chimico che dirigeva il gabinetto del conte di Provenza, fratello del re di Francia, Luigi XVI, già il 4 giugno di quello stesso anno, era rimasto molto sorpreso nell’assistere al primo volo del pallone aerostatico ideato da Joseph Michel e Jacques Etienne Montgolfier, i due fratelli proprietari di una cartiera ad Annonay che avevano riempito un involucro di carta di aria calda del diametro di dieci metri facendo sollevare il rudimentale pallone di circa 2.000 metri.
Il chimico assistette anche al volo dimostrativo che i Montgolfier avevano organizzato il 19 settembre, a Versailles, alla presenza di Luigi XVI e di Maria Antonietta e di tutta corte, oltre che di una folla di oltre 100 mila persone. In quell’occasione, in volo era andato un pallone che aveva volato per otto minuti e per tre chilometri di distanza con a bordo una pecora, un’oca e un gallo che siritirarono a terra illesi, seppur spaventati. Fu così che Pilàtre de Rozier decise che sarebbe stato lui il primo uomo a volare. E lo fece il 21 novembre 1783. Ironia della sorte, fu lui anche il primo uomo a morire in un incidente aereo, il 15 giugno 1785, tentando l’attraversamento della Manica, a bordo di un aerostato messo a punto da lui stesso, la cosiddetta mongolfiera di Rozier che utilizzava anche idrogeno.
Senza dubbio, il più antico e diffuso sogno dell’uomo era quello di volare, lo si evince da episodi, racconti, aneddoti e tracce di tentativi di volo. Dalla figura religiosa degli Angeli che sono essere umani dotati di ali, al mito del Dio Ermes, messaggero degli Dei con le ali ai piedi, fino ad arrivare al mito di Dedalo e Icaro, che perde la vita durante un volo troppo vicino al sole. Ricordiamo anche l’avvincente racconto di Jules Verne “Il giro del mondo in 80 giorni” i cui personaggi sono proprio i protagonisti di uno straordinario viaggio in mongolfiera con cui effettuano il giro del mondo incappando in rocambolesche avventure. Non tutti sanno, però, che i fratelli Montgolfier non hanno mai volato! I due inventori della mongolfiera infatti, strinsero un patto con il padre nel quale, pur di continuare nei loro esperimenti, promisero che non sarebbero mai saliti su quella strana macchina volante.
Il volo della mongolfiera si basa sul principio fisico di Archimede e l’ispirazione ai due fratelli arrivò osservando le scintille che salivano all’interno del camino, pensando che fosse il fumo della combustione, più leggero dell’aria, a trasportare in alto le scintille. Fu questo il motivo per cui all’epoca il fumo scuro prodotto dalla combustione di lana e legname, venne nominato “il gas dei Montgolfier”. Ci vollero moltissimi anni per capire che tutto dipendeva dall’aria, e che il fumo andava verso l’alto perchè trasportato da quella calda più leggera di quella fredda. Fu il toscano Andrea Lunardi a costruire il primo pallone a gas. Era una mongolfiera che aveva una maggiore stabilità e una notevole autonomia ma il primato del primo volo con la mongolfiera a gas va all’Inghilterra, dinanzi ai nobili e alla corte di Londra. Era il 15 settembre 1784 e il volo durò addirittura due ore e quindici minuti.
Giornalista
