La tomba di Tutankhamon e la sua maledizione

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Oggi ricorre l’anniversario del suo ritrovamento, avvenuto esattamente 97 anni fa e la tomba del faraone Tutankhamon è una delle più importanti scoperte dell’archeologia a livello mondiale. Su di essa, inoltre, pesa la leggenda di una maledizione. I recenti studi sulla probabilità che vi sia una camera segreta nella tomba, hanno fatto sì che questa meraviglia dell’antico Egitto finisse su tutti i giornali del mondo. La tomba del faraone Tutankhamon ha acquisito un’importanza mondiale perché rinvenuta con tutto il tesoro, rimasto sepolto e intatto per più di 3.000 anni, in parte conservato al Museo di Luxor: abbigliamento, carri, armi, lampade, torce, gioielli, amuleti e via dicendo. Inoltre, furono ben tre le mummie all’interno ritrovate: quella del re e quelle di due piccoli feti di sesso femminile, probabilmente figlie di Tutankhamon. Non era raro, infatti, trovare mummie di bambini nelle stesse tombe dei padri. L’imponente complesso funerario si trova a Luxor, in Egitto, in quella che è conosciuta come Valle dei Re e che nell’antichità era nota come l’antica Tebe. Tutankhamon era un giovane sovrano, appartenente alla XVIII dinastia; salì al trono alla tenera età di nove anni e morì appena diciottenne nel 1328 a. C. a causa di alcune malattie, tra cui la malaria. A testimonianza di questo, all’interno della tomba sono state ritrovate diverse piante con proprietà analgesiche e antipiretiche, che egli aveva utilizzato per curare la malattia.

Furono l’egittologo Howard Carter e il mecenate Lord George Herbert, conte di Carnarvon, a scoprire l’imponente tomba. La leggenda sulla maledizione parte proprio dal momento in cui Carter ritrovò la tomba, quando rimosse un sigillo con la scritta “La morte cada con ali veloci su colui che profana la tomba del faraone“. Si narra che nel momento dell’apertura cominciarono a volare stormi di avvoltoi, mentre un serpente sbranò il canarino dell’egittologo e ci fu un blackout in tutta la città del Cairo. In seguito, cominciò la morte, a catena e in circostanze poco chiare, di molti dei collaboratori di Carter.
È ovvio che la maledizione di Tutankhamon sia stata considerata una trovata pubblicitaria che aveva l’unico obiettivo di dare risalto alla scoperta e dare poi l’esclusiva al “Times” di Londra. Carter morì nel 1939, all’età di 65 anni, ben 17 anni dopo la data della scoperta e il dottor Derry, che eseguì la prima autopsia sul corpo di Tutankhamon, morì addirittura nel 1961 all’età di 87 anni. Lady Evelyn, figlia di Lord Carnarvon, presente alla scoperta e tra le prime ad accedere alla tomba, morì a 79 anni, e soltanto il conte di Carnarvon morì l’anno successivo alla scoperta a causa dell’infezione provocatagli dal morso di un insetto che, molto probabilmente, era presente nella paludosa zona di scavo.