Il bene non si manifesta ma l’empatia è la più grande forma d’amore contro le ingiustizie e il migliore investimento che si possa fare, perché ripaga sempre. Telese Terme sta tornando alla normalità, i bambini della scuola Primaria sono di nuovo tra i banchi, accuse e colpi bassi a destra e a manca. Paure ingiustificate contro la smania di voler proteggere i propri figli da qualcosa che non esiste. Irrazionalità e inspiegabile senso di protezione.
Non stiamo qui a puntare il dito verso questo o quello. Probabilmente, i social network come Facebook e i gruppi Whatsapp delle mamme, il passaparola sbagliato, la facilità di diagnosi da parte di ognuno di noi che medico non è, il voler per forza dire la nostra anche se nessuno ci aveva interpellati… ecco cosa ha fatto scoppiare la bomba. La miccia forse era lì, dietro l’angolo, pronta a esplodere prima o poi, ma di certo non vogliamo addentrarci in questioni troppo grandi e delicate. Sono venute a galla fragilità e forse anche frustrazioni, non sta a noi giudicare. Fatto sta che una famiglia di commercianti, sempre tanto amati e benvoluti dalla comunità di Telese, si sta trovando di fronte alla rigidità e forse alla chiusura mentale dei suoi affezionati clienti, tanto che in questi giorni, il negozio che fino a pochi giorni fa era tanto amato e frequentato, è stato disertato.
Venerdì 31 gennaio, la maggior parte dei bambini della scuola Primaria di Telese non è andata a scuola, forse come forma di protesta a mancati chiarimenti chiesti, forse per una infondata paura, eppure alcuni piccoli alunni sono andati lo stesso a sedersi tra i banchi, a prendere parte a lezioni di italiano, inglese e storia, per inviare un segnale positivo di coraggio a questa famiglia coinvolta in tanto clamore e per non dare un segnale di chiusura e timore infondati. I bambini sono i più grandi portatori di positività, basta credere in loro e dar loro la possibilità di farlo. E oggi pomeriggio un altro bel gruppo di cittadini, adulti e bambini, gli stessi forse che venerdì scorso sono stati presenti a scuola, hanno avvolto questa famiglia del loro più grande amore e della loro totale stima, per dare un taglio netto a questa cappa discriminatoria e colma di paura. Un piccolo gesto, carico di umanità e tanto tanto affetto. Cittadini che alle 16:30 si sono recati presso il negozio “Grande Muraglia”, senza alcun clamore, ad acquistare oggetti di cui forse non vi era un vero e proprio bisogno impellente, giocattoli che verranno dimenticati fra i tanti che si posseggono in casa. Album da disegno e matite colorate che potevano aspettare a domani, ma il domani è stato oggi.
Gianluca Serafini, consigliere comunale di Telese Terme, delegato alle Politiche Sociali, presente in negozio e visibilmente emozionato, ha dichiarato: “Personalmente, nei giorni scorsi, non mi sono lasciato intimidire dalle notizie allarmanti che circolavano. Le notizie bisogna saperle leggere, è un errore imperdonabile fermarsi ai titoli. Ancora più inaccettabile è accendere i riflettori su una bambina senza nessuna ragione. Dovremmo riflettere un po’ di più prima di improvvisarci medici, virologi e, addirittura, capipopolo. Spero che il gesto di oggi possa servire a spezzare una catena infame che, lo dico con imbarazzo, rischia di infangare la vita di una famiglia e di sfregiare una comunità da sempre aperta e accogliente”.
E così, tanti telesini si sono stretti a loro, due genitori e una bambina di soli nove anni, per dimostrare che il bene c’è e non è lontano da lì. E che insieme si farà di tutto per far loro riacquistare l’affetto e la stima che meritano e che hanno sempre avuto e meritato. L’abbraccio più grande era per la piccola Jessica, per il suo meritatissimo e attesissimo rientro alla vita di tutti i giorni, e per i suoi genitori, due lavoratori seri, onesti, rispettosi e rispettabili che meritano tutta la solidarietà, l’empatia e l’affetto che si possano manifestare.
Giornalista