500mila euro sono stati spesi per celebrare il progetto “Sannio Falanghina” e tutti sono felici e contenti per”… il bilancio estremamente positivo”.
Nessuno dice, però, che i nostri viticoltori vivono un disagio esistenziale ai limiti della sopportazione per la cronica bassa redditività che spesso non riesce a coprire nemmeno i costi per coltivare una vigna (con la preziosa uva Falanghina che viene pagata 40-60 centesimi di euro al chilo).
L’angoscia dei zappatori-vignaioli è rimasta nell’ombra!
A tal proposito, non posso non ricordare che avevo chiesto di utilizzare questo “anno magico” per dare una scossa al sistema ed arrivare a strutturare anche in Campania un’agricoltura “contrattualizzata”al fine di garantire un reddito accettabile ai nostri zappatori (un accordo di filiera inteso come un contratto di trasparenza) ma tutti hanno fatto finta di non sentire.
Avevamo proposto di utilizzare una parte dei soldi disponibili per realizzare una “Wine Town” e regalare ai visitatori un’esperienza plurisensoriale tra cultura, arte e ospitalità, nel nome di Bacco con la disponibilità a stipulare un comodato d’uso gratuito dell’immobile già sede del Museo del Vino (MuBac) e della Rassegna d’Arte Moderna dedicata a Bacco (BacArt) per concretizzare, in tempi brevi, tale idea ma hanno fatto finta di non capire.
Avevo proposto di realizzare la “Città di Bacco” nel cuore del Sannio, intesa come un parco a tema dedicato al vino dove poter accogliere gli “enoturisti” ma tutti si sono girati dall’altra parte per non sentire.
Infine, avevo proposto di istituire la “Via della Falanghina” per farla diventare un progetto “straordinario” di marketing territoriale a costo zero ma tutti hanno fatto orecchie da mercante. Solamente l’On. Fulvio Martusciello e la Sen. Sandra Lonardo hanno manifestato un pubblico e vivo interesse.
Tutti gli altri “governanti” ci hanno semplicemente ignorato … così come accadde sabato 6 ottobre 2018 quando il sindaco Panza è stato mezza giornata in piazza Castello per magnificare le bellezze di “Wardia” senza far mai rivolgere le telecamere della RAI verso la “Casa di Bacco” che da ben 6 anni rappresenta una delle novità in senso assoluto per il nostro territorio e si è posta come un luogo di incontro a supporto delle aziende vinicole.
Silenzio e indifferenza… con il malcelato intento di “mortificare” la generosità di tanti artisti che hanno dato vita ad un progetto, unico al mondo, finalizzato alla promozione della cultura del vino attraverso il linguaggio dell’arte e, nel contempo, “cancellare” chi osa parlare fuori dal … coro.
Nel frattempo, ben 583 giovani sanniti altamente qualificati nell’anno 2018 sono stati costretti ad andare via per trovare un lavoro (100 in più rispetto al 2017) ed il Sannio ha conquistato, nell’anno 2019, la maglia nera nazionale per la disoccupazione giovanileche è arrivata ai limiti della sopportabilità sociale.
Alla faccia della “svolta epocale!
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Amedeo Ceniccola
Fondatore della “ Casa di Bacco”