Ero bambina e mio fratello ne comprò uno grande, in formato poster. Lui riusciva a vedere qualcosa dove io vedevo solo una massa di puntini di vario colore. Poi capii che dovevo esercitarmi, si trattava di andare oltre, e vedere ciò che si nasconde sotto la superficie. Quello in foto è uno stereogramma, immagine a due dimensioni che, guardate in una certa maniera, appaiono come figure tridimensionali.
Per riuscire a vedere questo stereogramma bisogna soffermarsi, perdersi tra i colori, fissare un punto, fino a incrociare lo sguardo. Inizialmente vedrete due o tre immagini separate, ma rilassatevi e il gioco è fatto!
La normale percezione visiva dell’uomo avviene in modo binoculare, cioè attraverso i suoi due occhi. Ciascuno dei due occhi che possediamo è già un perfetto meccanismo visivo a sè stante, pertanto ogni volta che osserviamo un oggetto che ricade nel nostro campo visivo, in realtà
noi lo vediamo due volte: una volta con l’occhio destro e una volta con l’occhio sinistro. Poichè gli occhi sono posizionati sulla faccia a una distanza di circa 6,5 centimetri l’uno dall’altro, ognuno di essi vede il medesimo oggetto da una angolazione prospettica leggermente diversa. A questo punto, il cervello sovrappone le due immagini risultanti dalla visione dell’occhio destro e dell’occhio sinistro, e le elabora in una sola.
Tale processo viene chiamato scientificamente stereopsi, cioè fusione di due immagini e il termine stereoscopia significa proprio visione spaziale in quanto
etimologicamente tale termine è composto dalle parole greche Stereo che significa Spazio e Skopein, che vuol dire Vedere. Cosa avete visto in questo stereogramma?
Giornalista