Accadde oggi: 26 aprile 1986, Chernobyl, il più grande disastro naturale

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Sono passati esattamente trentaquattro anni dal più grande disastro nucleare della storia. La notte del 26 aprile 1986 esplose il rattore 4 della centrale di Chernobyl, in Ucraina, nelle cui zone limitrofe oggi si assiste allo spettrale spettacolo di città fantasma. Quello di Chernobyl fu il primo incidente a essere classificato di livello 7, il massimo della scala INES. Inizialmente, si disse che che l’esplosione fu causata dagli errori del personale nell’eseguire un test definito di sicurezza sul reattore RBMK 1000. Un secondo studio sull’incidente evidenziò anche gravi debolezze di progettazione del reattore RBMK. Le sostanze fuoriuscite dalla rottura delle tubature a contatto con l’aria, innescarono una violentissima esplosione che causò lo scoperchiamento del reattore e un incendio che colpì l’intero sito. Le onde radioattive imposero l’immediata evacuazione di più di 330mila persone.

Le morti dirette accertate, tra soccorritori e personale presente al momento dell’esplosione nucleare, sono di 65 persone, ma nei primi anni 2000 il Center for Russian Environmental Policy dichiarò che la mortalità dovuta a malattie derivate dall’incidente si aggiri intorno a un milione di persone. Come dicevo, la zona urbana nel raggio di 30 km a ridosso della centrale, giace disabitata dal giorno dopo il disastro, nonostante le autorità sovietiche avessero inizialmente annunciato alla popolazione locale la possibilità di tornare in un secondo momento per riprendere tutte le cose rimaste in loco. Sembra uno spettrale museo a cielo aperto: dal parco divertimenti agli ospedali, tutto è rimasto com’era la notte dell’esplosione. Alcuni scienziati ritengono che a causa dei fortissimi livelli di Cesio 137, diffusosi a causa dell’esplosione, l’area non potrà essere ripopolata prima di 180 – 320 anni, ma comunque non mancano segnalazioni di animali che sono tornati a vivere in loco, senza apparenti danni alla loro salute.

Dopo l’incidente, fra la popolazione locale è aumentata l’incidenza del tumore alla tiroide, tra i soccorritori è anche aumentata l’incidenza di cancri solidi. I tumori tiroidei infantili che sono stati diagnosticati sono per lo più carcinomi papillari di un tipo più aggressivo di quello classico. I problemi alla centrale di Cernobyl non finirono lì. Il governo ucraino continuò a mantenere operativi i tre reattori rimanenti a causa della scarsità di energia elettrica nel paese. Nel 1991 divampò un incendio nel reattore nº 2, e dopo le autorità lo dichiararono danneggiato irreparabilmente, finché non fu dismesso. Il 15 dicembre del 2000, con una cerimonia ufficiale, il presidente ucraino Leonid Kučma premette personalmente l’interruttore per lo spegnimento del reattore nº 3, cessando definitivamente ogni attività nell’intero impianto.