Erano loro quelle che multavano i trasgressori della legge in tempi di lockdown eppure, sempre loro, chiamavano un’estetista che lavorava abusivamente, direttamente presso il loro ufficio, per potersi sottoporre a manicure. C’è anche da dire che questo accadeva con il beneplacito degli altri colleghi dato che l’estetista in questione è la compagna di un altro collega vigile della Compagnia. Le infrazioni commesse sono di carattere amministrativo ma anche penale, trattandosi di tentata epidemia colposa e impiego di lavoro nero, evasione fiscale e esercizio abusivo della professione. È accaduto a Roma lo scorso 6 aprile ma la storia è stata scoperta grazie a un’indagine interna, dopo la segnalazione di alcuni operatori di Polizia Municipale che avevano visto l’estetista nei locali d’ufficio. Gli atti dell’indagine sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica di Roma.