Circello è un piccolo centro rurale, situato nell’entroterra beneventano. Sorge su un promontorio roccioso esteso sulle valli dei torrenti Torti e Tammarecchia. Questo piccolo borgo rurale trae il suo nome dalle querce di cui era ricco il territorio e dove tuttora abbondano; anche per questo, forse, chi giunge nel paesino esclama dicendo che sa di aria buona! Tra il X e il XI secolo, tutto il territorio sannita subiva l’invasione longobarda; a Circello, nel punto più alto del promontorio, fu fatta sorgere una prima torre di avvistamento e organizzazione della difesa per il borgo. Furono costruite sette cinte di difesa interna e sette porte con sette camminamenti, con un passaggio segreto che da San Nicola, denominato oggi paese vecchio, portava al castello. Veniva usato sia dai difensori che dalla popolazione nei momenti di pericolo.
Il Bastione di Circello, di origine normanna, risulta essere la fortezza esemplare riguardo il dettato su come edificare le fortezze di Francesco di Giorgio, architetto, presente all’epoca nel Meridione. Il castello fu teatro della battaglia del 3 giugno 1496, combattuta dagli Aragonesi contro i Francesi e i mercenari di Carlo VIII. Tale conflitto è ricordato anche dallo scrittore Francesco Guicciardini: “Il dì seguente la terra di Circello fu infelicemente combattuta dai francesi…”. Fu durante questa battaglia che perse la vita, sotto le mura, il famoso Capitano di Ventura, Camillo Vitelli. I documenti attestano che nonostante gli attacchi, Circello non cadde mai in mano ai francesi. Con l’arrivo dei Di Somma, nel 1528, l’aspetto del mastio cambiò, acquistando uno stile più signorile. Il mastio divenne definitivamente il palazzo residenziale.
Da allora la famiglia dei Di Somma rimase unica proprietaria del castello fino al 1950, con la morte dell’ultimo erede Vincenzo Di Somma, il quale lasciò i beni agli ospedali riuniti di Benevento. Dopo varie vicissitudini, oggi il castello è di proprietà del Comune di Circello, ed è possibile visitarlo nei vari weekend. Di notte quando l’aria è calma e silente, con la luce della luna piena, il vecchio palazzo getta lunghe ombre sul paese addormentato. Immerso nell’ombra, immobile sul marciapiede, imponente con le sue sette cinta di difesa, protegge il borgo e la sua gente.