Ha fatto molto discutere il fatto che una comitiva romana si sia recata presso il parco archeologico di Pietrabbondante, immensa testimonianza della storia sannita e delle meraviglie italiche, e abbia trovato l’area chiusa. “Avrei voluto visitare il sito archeologico di Pietrabbondante. Sono partito di buon’ora da Roma, ho rinunciato al Parco dell’Appia Antica, ed arrivato dinanzi al cancello, dopo quasi tre ore di viaggio, ho trovato il cancello chiuso ed un cartello che mi rimandava a tempi migliori”. Ciò che i visitatori non si spiegano è perché ci sia tanta promozione per i borghi tranquilli, per la vita più sana e genuina, per la stessa regione molisana, con le sue grandi potenzialità, eppure a misura d’uomo e poi non venga incontro a desideri e richieste dei turisti che la scelgono. “Abbiamo trovato un cartello che senza una firma, un’indicazione di chi lo ha posizionato cita testualmente : ‘In osservanza dell’art. 2 1, lettera d, del DPCM 8 marzo 2020 è sospesa l’apertura dei musei e degli altri istituti e luoghi di cultura sull’intero territorio nazionale. Pertanto l’area archeologica rimarrà temporaneamente chiusa fino a nuove disposizioni'”. Qualche residente di Pietrabbondante, rammaricato di fronte alla delusione dei turisti, con un beffardo sorriso sulle labbra ha detto loro che, a prescindere dalla questione coronavirus, il fatto si ripete spesso. Un patrimonio archeologico e culturale di tale portata meriterebbe, invece, più tutela e visibilità.
Giornalista