Comunità Montana del Fortore: mozione di sfiducia da sette sindaci

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Sette sindaci dei comuni sanniti (Apice, San Marco dei Cavoti, Baselice, Molinara, Montefalcone di Val Fortore, Foiano di Val Fortore e Castelfranco in Miscano) hanno depositato una mozione di sfiducia costruttiva nei confronti del direttivo della Comunità Montana del Fortore. Di seguito il documento che abbiamo ricevuto.

Preso atto della grave e ormai consolidata situazione di marginalizzazione ed agonia del territorio della Comunità Montana  del Fortore (BN); che, è fallito l’ultradecennale Governance di un Ente la cui natura di «secondo livello» imporrebbe di rappresentare, all’interno di una visione cooperativa, le varie sensibilità politico-territoriali anziché esplicitarsi in azioni particolaristiche e, persino, antagonistiche. Considerato che, occorra, repentinamente, una vigorosa iniziativa istituzionale, all’interno di una visione inclusiva del territorio, protesa ad immettere dinamismo programmatico e politico nell’azione amministrativa della Comunità anche in funzione di una rinnovata sinergia con i diversi livelli di Governo. Ritenuto che, le ragioni di cui sopra costituiscano elemento di motivazione ampiamente sufficiente per richiedere la procedura di «sfiducia costruttiva» contemplata dall’art. 21 dello Statuto della Comunità Montana del Fortore (BN). Presentano per i motivi espressi in narrativa, parte integrante e sostanziale del presente atto, «mozione di sfiducia costruttiva», ai sensi  dell’art. 21 dello statuto della comunità montana del Fortore (bn), e contestualmente indicano le “DICHIARAZIONI PROGRAMMATICHE” di seguito esplicitate:

Le profonde trasformazioni degli ultimi anni, con l’aggiunta delle forti accelerazioni causate dalla pandemia da Coronavirus, hanno rimesso le Aree Interne al centro del dibattito e delle iniziative programmatiche, a tutti i livelli. Esperti e politici hanno segnalato come fenomeni quali il «distanziamento sociale», destinato a mantenersi con strascichi ed effetti di medio e lungo termine, nuovi modelli di lavoro, in primis lo smart working, potrebbero ri-portare in auge i borghi e le aree più marginalizzate.

La possibile nuova centralità delle aree interne si evince anche dalla consistente ed inedita dotazione di risorse per la «Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI» nel Piano per il Sud presentato dal Ministro Provenzano. Cogliere appieno queste grandi opportunità deve essere l’imperativo etico e politico di chi governa le nostre realtà.

Le comunità montane, coerentemente, devono e possono assolvere la funzione di importante veicolo per la valorizzazione e lo sviluppo delle nostre aree interne, dalla cura del territorio all’azione fondamentale della programmazione integrata, concertata e multilivello.

Il Fortore beneventano, quindi, può e deve giocare un ruolo da protagonista con l’obiettivo di interrompere l’abbandono e la desertificazione in atto. Sarà, pertanto, priorità della nuova Governance dell’Ente:

  • riorganizzare il servizio per la cura e la manutenzione delle nostre aree al fine di valorizzare le strade rurali ed i sentieri;
  • Programmare iniziative di comunicazione e valorizzazione delle bellezze storiche e paesaggistiche;
  • Facilitare nuove forme di integrazione e condivisione dei servizi tra i vari comuni;
  • Rilanciare l’azione programmatica all’interno della SNAI;
  • Rilanciare il core business della forestazione.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO