Il culto mariano è sicuramente uno dei più importanti e sentiti, anche da chi non è veramente molto religioso. Tante sono le figure della Vergine a cui si fa riferimento: la Madonna di Fatima, di Lourdes, l’Assunta, l’Immacolata Concezione, la Madonna del Carmelo, la Madonna Miracolosa. Ma oggi celebriamo la Madonna delle Grazie e voglio parlarvi di questa straordinaria creatura Celeste. Il nome Madonna delle Grazie riferito a Maria ha una duplice valenza. Da un lato si fa riferimento alla maternità di Maria, al suo essere madre di Cristo, la Grazia divina discesa tra gli uomini per condurli alla salvezza eterna. Ma ci si riferisce anche alle grazie che Maria garantisce agli uomini intercedendo per loro dinnanzi a Dio. È l’immagine di una madre benevola e affettuosa, portatrice di una fede umile che tutto il popolo cristiano riconosce nella Madonna delle Grazie, la Madre del Signore e la Donna umile e ubbidiente. Il titolo di Madonna delle Grazie ha origine nell’episodio biblico conosciuto come Nozze di Cana: rappresenta Maria che spinge Gesù a compiere il miracolo e sprona i servi dicendo loro “fate quello che Lui vi dirà”. In Italia, il suo culto è molto sentito e viene festeggiato in numerosissimi luoghi, in modi diversi, in base alle proprie tradizioni. Nel corso dei secoli sono stati numerosi i poeti e i santi che hanno richiamato la grandissima intercessione che Maria opera tra l’uomo e Dio. Un esempio su tutti è San Bernardo, che nel suo Memorare scrisse “non s’è mai udito che qualcuno sia ricorso a te e sia stato abbandonato”. Dante invece, nel XXXIII Canto del Paradiso, attribuisce a San Bernardo una preghiera alla Vergine divenuta l’Inno mariano per eccellenza:
“Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz’ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre”.
In Italia troviamo molti luoghi che dedicano alla Madonna delle Grazie la data tradizionale della festa della Visitazione di Maria a Elisabetta il 2 luglio oppure all’ultimo giorno del mese di maggio. Originariamente, la festa si svolgeva il lunedì in Albis, in un secondo momento fu spostata al 2 luglio e ancora oggi viene mantenuta la tradizione di festeggiare in questa data nella maggior parte delle località che venerano la Madonna delle Grazie. In altre città la festività ricorre il 26 agosto, il 9 maggio oppure ha una data mobile e ricade la terza domenica dopo Pentecoste. La Madonna delle Grazie è considerata la Regina del Sannio, Santa patrona del capoluogo sannita, Benevento, ove sorge una basilica iniziata nel 1839, anche se la sua costruzione fu promessa in voto due anni prima dal Comune durante un’epidemia di colera. Il culto della Vergine nella città di Benevento fu importato nel 570 da sant’Artelaide, nipote di Narsete. La santa morì sedicenne, e fu tumulata nella chiesa di San Luca, che fu poi ribattezzata a suo nome, cosicché per secoli fu molto venerata a Benevento, finché, a causa del terremoto del 1688, questa chiesa crollò. Un progetto per la costruzione della chiesa fu fatto nel 1815.
La posa della prima pietra si deve a monsignor Gioacchino Pecci, il futuro papa Leone XIII, che all’epoca era delegato apostolico di Benevento per conto dello Stato pontificio. Il tempio fu quindi consacrato il 16 giugno 1901. Si tratta di un vero e proprio tempio di stampo neoclassico, con pianta a croce greca, che presenta un pronao sormontato dalle statue dei Santi protettori di Benevento: sant’Antonio, san Barbato, san Bartolomeo, San Francesco, San Gennaro e San Rocco. Sulla sinistra del tempio si trova una colonna marmorea in onore della Vergine fatta erigere nel 1630 dal governatore pontificio Arcasio Riccio. Entrando nella bella basilica, in una teca sull’altare maggiore, è posta la statua lignea della Madonna delle Grazie, attribuita a Giovanni Merliano da Nola. Un’effigie molto materna, tenera, dolce, con una Madonna molto giovane che allatta al seno il Bambino Gesù, da sempre tanto cara ai beneventani. A essa si rivolgono i devoti con calorose preghiere per tutte le necessità. Il Bambino mantiene un aspetto regale, nella mano sinistra regge una mela e con la destra benedice. La maternità, quel gesto di allattare a seno scoperto, ricorda il culto della dea Iside a Benevento, trapassato poi in quello cristiano alla Madre di Dio.
A Benevento, i primi di luglio si tiene una grande festa in onore della Madonna delle Grazie, Regina del Sannio e Patrona di Benevento. Il 2 luglio, in particolar modo, è un giorno molto sentito dai beneventani. Durante la solenne Eucaristia si svolge il tradizionale rito di accensione della lampada votiva che arderà per tutto l’anno sull’altare della Madonna. Un rito molto sentito e suggestivo che vuole ricordare la profonda gratitudine di tutto il popolo beneventano nei confronti della Vergine delle Grazie. A precedere la solennità della celebrazione della Madonna delle Grazie, si svolge, nel capoluogo sannita, un novenario di preparazione che porta in città delegazioni di fedeli e pellegrini provenienti da tutta la provincia di Benevento, sconfinando anche in quella limitrofa di Avellino: un giornaliero convegno mariano, che chiama a raccolta non solo l’Arcidiocesi quanto diverse aree del Sannio. Questo appuntamento sta vivendo una graduale introduzione anche nei santuari minori e sta divenendo, anno dopo anno, un momento corale molto sentito.
Giornalista