Dopo undici settimane di terapia intensiva sopravvivere al coronavirus e torna a casa: i medici gli avevano dato “ quasi zero possibilità”. Si tratta di un 58enne di Cardiff, nel Galles, e la storia è stata raccontata dalla moglie Sue Martin durante il programma Today di BBC Radio 4. Alla coppia era stata data la possibilità di salutarsi per l’ultima volta e la donna ha raccontato il momento in cui lei e i figli di 16 e 14 anni, usando tutte le precauzioni necessarie erano andati al capezzale dell’uomo, in condizioni gravissime. Il paziente, oramai guarito, sarà dimesso a giorni nonostante alla famiglia fosse stato detto che l’uomo stava per morire e in effetti lo stesso personale medico è stupito.
La moglie dell’uomo ha proseguito: “Parlare del suo ritorno a casa non ci sembra possibile. Siamo così incredibilmente grati”. Quando Mal ha iniziato a stare meglio, la famiglia ha potuto vederlo attraverso FaceTime: “Ma era stata ancora una conversazione a senso unico. Lui era debole, poteva solo battere le palpebre, alzare il sopracciglio, o annuire. All’inizio non riusciva nemmeno a muovere le braccia, le mani o le gambe”. “Il giorno in cui siamo riusciti a sentire la sua voce è stato semplicemente incredibile”, ha aggiunto la moglie. Nonostante il “miracolo” il ritorno a casa non sarà semplice, infatti, l’uomo forse l’uomo dovrà subire l’amputazione di alcune dita come conseguenza di terapie ricevute e, afferma la famiglia, “potrebbe per sempre soffrire di affanno e richiedere dialisi”