Riceviamo e pubblichiamo dal Dott. Amedeo Ceniccola
L’associazione Rinascita Guardiese continua la pubblicazione di documenti inerenti la storia guardiese per… progettare il futuro partendo dal passato.
Bilancio di un anno di attività amministrativa – Sala biblioteca-Casa Comunale
È passato un anno dall’insediamento della nuova Amministrazione e l’approvazione del Rendiconto Generale dell’anno 1999 è l’occasione per il Sindaco Ceniccola di ricordare quello che ha trovato: “… debiti in quantità, un paese brutto e scarrupat, monnezza ovunque e confusione amministrativa -per usare un eufemismo- questo è quello che ho ricevuto in eredità da coloro che mi hanno preceduto alla guida del nostro paese”.
Fono-registrazione intervento pronunciato nella seduta del Consiglio Comunale del 12 luglio 2000
Signor Presidente, Signori Consiglieri, l’elemento significativo e prodromico ad ogni valutazione sui risultati di gestione è sicuramente dato dal fatto che, nell’anno in cui si riferisce il consuntivo, l’attuale amministrazione si è trovata nella condizione di operare secondo programmi e obiettivi indicati in documenti contabili non propri perché deliberati dalla precedente amministrazione e, per amore di verità, è necessario ricordare che quando mi sono insediato (in data 23 giugno 1999) mi sono trovato nella difficile situazione di dover fronteggiare una situazione amministrativa con la cassa comunale praticamente “desertificata” e debiti da pagare nei confronti di tanti cittadini (dal benzinaio che riforniva i veicoli comunali al salumiere che forniva il mangime per gli uccelli che erano chiusi nella voliera della villa comunale e/o gli alimenti per la mensa scolastica).
Per farla breve, la cassa comunale era praticamente vuota e non vi era alcuna opera pubblica finanziata. A tal proposito, per sgombrare il campo da ogni dubbio, basta leggere la nota che mi ha inviato, in data 8/10/1999, il Responsabile dell’Ufficio Finanziario, dott. Falato Filomeno, da cui si evince che: “… nell’ultimo biennio non risulta alcun finanziamento comunitario, statale, regionale e/o provinciale in corso di erogazione, fatti saldi i finanziamenti statali di normale funzionamento di bilancio”.
In poche parole, il Responsabile ci ha fatto sapere che in cassa ci sono solamente i soldi per pagare lo stipendio ai dipendenti, accendere le lampadine lungo le strade e raccogliere l’immondizia. Le altre risorse erano state già tutte impegnate e utilizzate nei mesi precedenti all’appuntamento elettorale dagli amministratori uscenti. E a questo deserto progettuale, bisogna aggiungere i tanti debiti da pagare, un paese sepolto sotto una montagna di immondizia e una casa comunale ridotta ad un immondezzaio a cielo aperto con la stanza per il Sindaco che versava in condizioni vergognose: le pareti sporche, una scrivania mezza rotta e quattro sedie che non si reggevano in piedi. Ho dovuto portare un po’ di mobilio dal mio studio medico (come tutti ben sanno) e chiamare subito l’imbianchino per dare un po’ di decoro al luogo dove il Sindaco può accogliere i cittadini. Questo è il grande patrimonio che abbiamo ricevuto in eredità da chi oggi si erge a censore e vuol dare lezioni di buon governo. Se non ci fosse da piangere ci sarebbe solo da ridere!
Solamente il capitolo di bilancio relativo ai soldi per pagare l’indennità di carica per gli amministratori non era stato ancora “svuotato” e, per dovere di cronaca, è necessario ricordare che questi soldi sono stati da me utilizzati per comprare centinaia di banchi e sedie per i ragazzi della locale scuola elementare e media (forniti a buon prezzo dalla ditta Di Staso Raffaele) e per mandare al mare (precisamente a Giulianova Marche) alcune decine di anziani e giovani avendo noi organizzato la prima “Colonia intergenerazionale” guardiese. Per quanto riguarda i debiti ricevuti in eredità dai nostri “bravi” amministratori, non può essere sottaciuto che l’attività di gestione finanziaria dell’Amministrazione da me guidata ha risentito della considerevole entità dei debiti pregressi extra-bilancio, in massima parte scaturenti da sentenze divenute cosa giudicata, a cui si è dovuto dare urgente sistemazione ricorrendo a forme di indebitamento pluriennale con la Cassa Depositi e Prestiti al fine di evitare ulteriori maggiori oneri per interessi, rivalutazione monetaria e spese giudiziarie conseguenti a sicure azioni esecutive a danno dell’Ente comunale. In particolare, è doveroso ricordare che siamo stati costretti a pagare i seguenti debiti fuori bilancio:
- 92.716.734 lire per l’esproprio dell’area relativa alle casa popolari in via Campopiano (Atto di esproprio Brod Emilio).
- 90.000.000 lire per il puntellamento in via Pietralata (ditta Fremondo Costruzioni di Foschini Giovanni).
- 42.912.045 lire per maggiori oneri inerenti la costruzione di fosse nel cimitero comunale (ditta Orso Giovanni).
- 128.495.860 lire per la vertenza ex cuoche (che in totale è venuta a costare ai cittadini guardiesi circa 600 milioni di lire per l’ignavia e l’incapacità di chi è stato alla guida dell’Ente negli anni precedenti).
In altri termini, siamo stati costretti a svolgere in questo anno il ruolo di “pubblici ufficiali pagatori” per debiti prodotti e provocati dal malgoverno di coloro ci hanno preceduto alla guida dell’Ente. Ciò malgrado, si può dire che gli obiettivi di spesa corrente, per l’anno finanziario a cui il conto si riferisce, risultano in buona parte raggiunti. Il paese è stato ripulito da cima a fondo e , a tal proposito, non posso non rivolgere un doveroso ringraziamento alle centinaia di giovani che hanno partecipato alla “Giornata Ecologica” svoltasi il giorno 4 luglio 1999 (sotto lo sguardo divertito e strafottente di coloro che fino al mese prima erano stati alla guida della comunità guardiese). Molte strade rurali sono state sistemate e rese nuovamente agibili dopo anni di totale abbandono e la Casa Comunale è stata ripulita dai cumuli di immondizia accumulata dentro e nello spazio adiacente che oggi è stato destinato ad area di parcheggio a servizio dell’Ente.
Ai cittadini guardiesi l’ardua sentenza!!!
N.B. Per amore di verità, bisogna ricordare che il Sindaco Ceniccola dopo 2 anni e mezzo di buongoverno ha lasciato in eredità un “tesoro” costituito da 762 milioni 259 mila 719 lire (avanzo di amministrazione del rendiconto dell’esercizio 2001) e 13 miliari 930 milioni 698 mila 414 lire per la realizzazione di svariate opere pubbliche.
Una straordinaria quantità di denaro che il Sindaco Ceniccola aveva ricevuto grazie ad un grande lavoro di interlocuzione con la regione Campania svolto con passione e tenacia.
In sintesi, possiamo dire che tutte le opere che hanno cambiato la “faccia” di Guardia Sanframondi portano la firma del Sindaco Ceniccola che le aveva pensate, programmate e fatte finanziare.
I governanti arrivati dopo il Sindaco Ceniccola hanno semplicemente scelto i progettisti e le hanno appaltate dopo averle bollate come “BUGIE” in occasione della consultazione elettorale del maggio 2002 per ingannare i cittadini guardiesi e far fuori moralmente e politicamente il Sindaco Ceniccola.
E dopo 20 anni i nostri “bravi” governanti non hanno ancora trovato il coraggio per chiedere scusa al popolo guardiese.
Vergogna!
Rinascita Guardiese