Mi manca raccontare e dipingere Guardia Sanframondi con le impressioni e i colori che si sovrappongono alle mie idee, e che diventano parole. Ma continuo a viverla, a visitarla, a studiarla, a scoprirla e a calpestarne il suo lastricato vivo e intriso di memorie. Eravamo in pieno periodo di lockdown, quando è nata l’idea di scriverne. Dopo il successo della rubrica #iorestoacasa ma vado a…, a mio marito venne in mente di parlare del fenomeno dei turisti stranieri a Guardia di questi ultimi anni, molti dei quali residenti stabilmente nel borgo. Sono nate le idee, ho immaginato cosa volessi fare e come volessi impostare il tutto. Mi sono confrontata con alcuni esponenti dell’Amministrazione comunale e piano piano sono nati i percorsi e le elaborazioni che vi ho presentato. Il mio grazie sentito va al sindaco e agli assessori che mi hanno aiutata a coordinare il lavoro. Va ai cittadini americani e scozzesi che mi hanno aperto le porte di casa, raccontandosi. Va agli anziani del posto, ai bambini con cui i miei figli si rapportavano, alle mie passeggiate all’alba e al tramonto nel centro storico, in perfetta solitudine, ove ogni suono, ogni immagine, hanno ispirato un paragrafo, un pensiero da me descritto.
L’idea era quella di far ammirare Guardia a chi non la conosce pienamente, magari vivendoci accanto, ma ignorandone, molto spesso, le sue bellezze e potenzialità. Una rubrica che ha riscosso molto successo e che mi ha permesso di conoscere persone meravigliose, che mi sono entrate nel cuore e porterò sempre con me. Tanti i lettori che attendevano le mie domeniche, che mi scrivevano in privato e che mi inviavano messaggi di sprono e di ammirazione. Tanti lo fanno ancora. Molti hanno associato il mio cognome a ricordi del passato guardiese, in cui l’operato di mio padre era vivo e quotidiano; altri, semplicemente, hanno chiesto di conoscermi, apprezzandomi per quello che, probabilmente, ho trasmesso loro. Grazie, grazie e ancora grazie. Non potevo concludere senza dare spazio proprio alle impressioni vive degli abitanti di Guardia, della sua gente, che sa esprimere le sue emozioni con i fantastici scatti donati a Fremondoweb e che ora vi propongo. Un piccolo omaggio fotografico al mio piccolo, grande borgo baciato dai belli.
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Grazie ad Angelo Bove per avermi aiutata a curare alcune didascalie in dialetto guardiese.
Intanto, buon ascolto con Domenica bestiale.
“Il serpente e la croce”. Randy DeMars
“È qwase mjezejworne, qwande le sóle se ‘nfira mmjez’ a ste prète jànke e le fa deventà d’ore” (Il sole volge a mezzogiorno, quando si infila tra queste pietre bianche e le rende dorate). Porticato di Via Filippo Maria Guidi – Porta Di Santo – Via Fiorilli. Angelo Bove
La cupola della Chiesa di San Rocco. Barbara Serafini
“Mia madre. Una presenza che il tempo non cancellerà”. Via Dietro gli Orti. Grazia Foschini
“Un cuore che batte ogni sette anni”. Incontro della Vergine Assunta con i battenti. Nicola Conte
“Ricordi d’infanzia, la casa in cui abitava mia zia”. Via Filippo Maria Guidi. Gilda Zacchino (info di Angelo Bove: “La conchiglia pare fosse un simbolo augurale di prosperità, salute, fertilità e abbondanza per i viandanti. Teniamo presente che, in prossimità di questa abitazione, era presente Porta Ratello, una delle “diverse” porte presenti a Guardia”.)
“I luoghi della mia infanzia”. Il Convento di San Francesco e la gru. Valentina Izzo
Via Pietralata. Marisa Rubicondi
“Una viva ossessione e un amore spasmodico per il castello. Guardia medievale nr 3”. Robin Gore
“Una bella immagine, calda e luminosa, come queste giornate d’estate”. Vista dal castello. Antonio Lucia Foschini
Panorama di Guardia Sanframondi. Angela Garofano
“In questa foto c’è tutta la mia infanzia. La sedia di nonna, il balcone da dove nonno mi indicava, la sera, le luci dei paesi vicini. La piazza, l’Aula Chiesa dove giocavamo da piccoli”. Il Santuario dell’Assunta e di San Filippo Neri. Emanuela Lombardi
Vigneti e vista sulla Valle Telesina. Antonio Cesare
“Il ticchettio delle mie emozioni”. Campanile della Chiesa di San Sebastiano. Barbara Serafini
La fentàna de re Qwanàle Wilma Guarnieri
Il campanile della Chiesa Ave Gratia Plena. Rossana Falato
“La stradina che mi ricorda l’infanzia e il tempo trascorso dai miei nonni”. Salita Monte de’ pegni. Angela Mastantuono
Il rione Croce. Maria Falato
“In quelle pietre, in quel campanile, una vita di ricordi, di momenti felici e di dolori, di atmosfere e profumi mai dimenticati”! Grazia Foschini
“Il Castello normanno visto dalla mia cucina”. Assuntina Lombardi
“Un brindisi fra le stelle”. Vinalia 2006. Nicola Conte
“Mi piace adattare i paesaggi e gli scorci di Guardia ad atmosfere metafisiche, assolate, silenziose, quasi irreali, dove la dimensione temporale diventa protagonista. Un tempo dove non esiste il tempo”. La Fontana del Popolo. Giacobbe Falato
La cappella della Congregazione. Nicola Conte
Via Dietro gli Orti. Garrick Maguire
Tramonto sulla Valle con un caratteristico grappolo d’uva. Angela Garofano
“Ricordi di un tempo che fu”. Via Costarella. Nicola Conte
Il ponte Ratello. Rossana Falato
“Ispirata”. Vico dei Trappeti. Barbara Serafini
Cascatella del torrente Ratello. Maria Falato
I vigneti e il Monte Taburno. Nicola Conte
Giornalista