Sant’Agata de Goti: dichiarazione del candidato sindaco Salvatore Riccio

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Comunicato Stampa – Lista “Sant’Agata Città Nuova”

A Sant’Agata non serve un elenco infinito di eventi, ma una programmazione adeguata e finalizzata”. 

Sant’Agata deve avere un Ufficio di promozione turistica e culturale. esordisce così Salvatore Riccio, candidato Sindaco di Sant’Agata Città Nuova.  È necessario oggi più che mai dare un’identità precisa alla nostra città, definire il nostro target turistico e culturale di riferimento, e strutturare specifiche iniziative di promozione verso quel target. 

Chi vogliamo fare arrivare a Sant’Agata? Come vogliamo farlo? Cosa vogliamo offrire e perché? Queste devono essere le nostre domande.  L’Ufficio di promozione turistica e culturale dovrà strutturare un piano annuale, o semestrale, di iniziative culturali che siano coordinate tra loro, e che vengano adeguatamente promosse.  Solo in questo modo potremo evitare di sprecare idee potenzialmente buone, che nei fatti però non producono alcuna ricaduta economica e culturale sul territorio.

Faccio un esempio  – prosegue Riccio – e lo voglio fare riallacciandomi a quello che è stato detto dalla Dottoressa Fusco domenica sera a Piazza della Ratta, perché solo parlando di fatti concreti si possono spiegare le proprie idee. A Sant’Agata negli anni passati, come da lei giustamente rimarcato, sono stati realizzati 32 incontri con l’autore. Ebbene nessuno di essi è stato oggetto di una corretta comunicazione, che spesso si è risolta con l’invio di una locandina da far girare su whatsapp il giorno prima, cosa che chiaramente ha avuto ricadute sul numero di persone (generalmente basso) che poi ha effettivamente assistito agli incontri.

Non è mai stato realizzato un programma con delle date definite, gli incontri sono stati random. Non è stato stabilito un filo conduttore, un tema, un raccordo tra i singoli micro eventi. Quanto sarebbe stato più utile avere un cartellone pubblico annuale di incontri con date già fissate e lavorare alla promozione degli stessi  in tempo utile da riuscire a richiamare, oltre che i santagatesi, anche turisti, che magari avrebbero poi potuto decidere fermarsi almeno un giorno nella nostra città?

Ecco questo è esattamente ciò che io intendo dire quando parlo di iniziative potenzialmente buone, che poi naufragano nel mare della disorganizzazione e non creano alcuna ricaduta economica sul territorio. Andando avanti, l’Ufficio di promozione turistica e culturale dovrà occuparsi anche dei rapporti con La Curia Vescovile, con la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio, con gli Enti e le realtà private deputati al turismo, con il settore enogastronomico e con tutti gli operatori nel campo, stabilendo linee guida condivise.