Cerreto Sannita, Ciaburri sulla riapertura dell’ospedale

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Nota stampa di Gianmariamichele Ciaburri

Il Presidente della Regione Campania arriva a Benevento a soli pochi giorni dall’ elezioni Regionali, ed in pieno stile di “venditore di aria fritta,” ripropone la questione della prossima apertura dell’ospedale di comunità di Cerreto Sannita nel  mese di ottobre 2020. Naturalmente, se le promesse di De Luca si realizzano io sarò la persona più contenta del mondo, anche se il territorio della valle Telesina e del Titerno necessitano  di un vero ospedale con un pronto SoccorsoAttivo.

Certo è opportuno chiedere a De Luca e a tutti i candidati della provincia di Benevento al Consiglio Regionale il perché solo adesso è stata annunciata l’apertura dell’ospedale di comunità che era già prevista nel piano sanitario del 2014.? Ricordo solo a me stesso, (visto che i candidati al consiglio regionale del centro sinistra conoscono bene le condizioni della struttura sanitaria di Cerreto Sannita considerato i numerosi selfie davanti all’ex ospedale oltre ad avere  speculato in questi giorni sugli incendi che hanno interessato il sannio) che l’ospedale di comunità  è  già pronto  da oltre tre anni con tutte le attrezzature utili per farlo funzionare. 

De Luca invece dimentica di dire che, l’ospedale di comunità non viene avviato perché mancano gli infermieri, i medici, ma soprattutto ancora non è stato chiarito chi e come deve gestirlo. Sempre De Luca promette di aprire tra meno di venti giorni la struttura  di Cerreto Sannita quando è noto che  in tutti gli ospedali della Campania manca un numero sufficiente di figure professionali adeguate,   grazie al  taglio trasversale delle risorse economiche fatto  proprio da De Luca negli ultimi anni   per consentire alla Regione Campania di uscire dal  commissariamento della sanità. Insomma senza entrare nel merito delle dichiarazioni del più famoso “pescivendolo” della Campania, sono dell’avviso che ancora una volta ci troviamo di fronte all’ennesima situazione di propaganda elettorale che negli anni passati ha avuto come risultato di relegare il Sannio tra  le ultime province italiane“.