Lo conosciamo tutti come il paese delle mongolfiere, di quei balloon colorati e volanti che tanto ci fanno sognare e che molto affascinano lo sguardo di adulti e bambini. Associare Fragneto Manforte al raduno internazionale delle mongolfiere è semplice perché si tratta di un evento che, anno dopo anno, diventa sempre più rinomato e importante. Un fenomeno che riguarda un po’ tutto il paese, tanto che quasi tutti i locali pubblici, bar, ristoranti fanno riferimento all’evento autunnale. Molti sono anche i murales che raffigurano tale manifestazione o la semplice mongolfiera. Durante il raduno, esperti italiani o europei rendono semplice il più grande sogno dell’uomo, quello di volare, magari all’interno di una bella, elegante e colorata mongolfiera. Un’idea, quella del raduno, che nacque nel 1987 dal duca di Fragnito che, in collaborzione con l’Amministrazione comunale, volle far dono alla comunità di Fragneto Monforte della possibilità di realizzare il sogno del volo. Un’occasione per attirare nel piccolo borgo sannita centinaia di migliaia di visitatori ogni anno. Un piccolo comune di duemila abitanti che è arrivato a ospitarne persino 60 mila in tale occasione, diventando da piccolo borgo a grande città. Un evento che ha permesso di esportare la cultura e le belle tradizioni del territorio sannita, e che ha permesso al paese, con coraggio, di diventare propulsore, al di fuori delle linee territoriali, di tale cultura, mostrando tutto l’orgoglio di cui è capace. Un evento che ha ben cooperato sotto il progetto dell’apertura e dell’integrazione, convogliando nel Sannio cittadini provenienti da tutta Europa, creando interscambi culturali e rapporti di pace e fratellanza tra i popoli. Durante la manifestazione, si assiste anche a gare in mongolfiera: sono proprio le squadre più esperte a lanciarsi in svariate competizioni in mongolfiera, i cui vincitori e partecipanti vengono premiati dall’amministrazione comunale. Si notano anche esibizioni acrobatiche di aerei e paracadutisti, nonché esibizioni di bande e fanfare, tra cui la fanfara dei Bersaglieri.
Fragneto Monforte, però, non è solo mongolfiere. Il suo nome si fa risalire alla fara di Gnito, ossia la famiglia (o gruppo) di Gnito, il guerriero che si stabilì in questo luogo e ne fece un villaggio fortificato da mura e torri. Altre fonti invece sostengono che Fragneto derivi dal latino farneus, un particolare tipo di quercia, a cui si aggiunge il suffisso -etum, che indica, in questo caso, querce. Il secondo nome, Monforte, sembra derivare semplicemente da Bartolomeo da Monteforte, uno dei primi suffeudatari del territorio ove sorge il paese; ad ogni modo, la specifica serve a differenziare Fragneto Monforte dal confinante Fragneto l’Abate. A pochi passi dal Municipio, c’è il suggestivo Museo delle Arti e Tradizioni popolari che merita un’accurata visita. Si tratta di un’ex stalla di 100 mq ove sono racchiusi oltre 250 oggetti distribuiti nei vari ambienti. Meticolosamente, sono state riprodotte le stanze dei contadini di una volta, per cui la cucina, la camera da letto, la barberia, la stanza di lavoro del ciabattino, la falegnameria e tanto altro. La vera meraviglia la troviamo al centro del paese: il Palazzo Ducale, costruito sui ruderi del vecchio castello medievale, che fu dimora dei duchi di Montalto che ne conservano tuttora la proprietà. Il Palazzo è stato ristrutturato nel 1851, e mostra esternamente l’antico stemma nobiliare e ha dei vastissimi giardini curati in ogni dettaglio dai guardiani della struttura. La Chiesa della Santissima Croce, invece, conserva trascrizioni che si rifanno ai primissimi nuclei abitati di Fragneto. All’interno c’è una piccola sorpresa: alla sinistra dell’abside c’è una finestra che affaccia alla cappella privata del Palazzo Ducale! Il campanile è staccato dal resto della chiesa, mentre a pochi metri resiste orgoglioso il tiglio millenario di Fragneto, il vero e proprio simbolo del paese.
Giornalista