San Salvatore Telesino, la minoranza: “No alle sedute in presenza del Consiglio comunale”

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Nota Stampa – Ciro Abitabile

Le opposizioni: “Negato il sacrosanto diritto di partecipazione e di dibattito, e forse è la sola amministrazione sprovvista di fonoregistrazione e di apparecchiature per lo svolgimento del Consiglio Comunale da remoto”.

L’opposizione consiliare dichiara e giustifica la propria assenza alla seduta.

Così il Gruppo Consiliare di opposzione di San Salvatore Telesino: “Le recenti disposizioni anticontagio favoriscono la modalità di svolgimento telematica per le sedute consiliari, per cui nell’ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni di interesse pubblico Vi sono, tra gli amministratori, soggetti fragili quindi “ipersuscettibili”, in stato gestante e con patologie pregresse, tali da essere inquadrati come soggetti ad alto rischio in caso di esposizione al virus Covid-19; La situazione epidemiologica è in continua evoluzione e che, ad oggi, non se ne conosce l’effettivo e reale impatto sul territorio; Ritenendo che la capacità recettiva della sala consiliare sia insufficiente a garantire un adeguato livello di sicurezza tale da ospitare n. 13 consiglieri comunali, il Segretario Comunale, la Responsabile dell’area finanziaria oltre ad un numero indefinibile di pubblico partecipante; che contemperare gli indefettibili doveri amministrativi con il diritto alla salute ed il diritto alla partecipazione, significa predisporre lo svolgimento della seduta consiliare con modalità telematiche, sì da garantire non solo sicurezza e tutela verso i soggetti ipersuscettibili, ma tale da assicurare loro il diritto di partecipazione all’assemblea; I sottoscritti consiglieri di opposizione, in ben due occasioni, hanno chiesto che si provvedesse a predisporre lo svolgimento della seduta consiliare con modalità telematica.

Tali richieste sono state presentate in tempo utile per favorire l’organizzazione della seduta in modalità telematica e darne ampia diffusione, così da contemperare il dovere di trasparenza e pubblicità dell’assemblea consiliare nel rispetto del diritto alla salute ed alla partecipazione da parte dei consiglieri comunali. Va inoltre considerato che risultano pervenute notizie in merito al regime di quarantena predisposto per un componente del Consiglio, e che, in tal senso e nostro malgrado, nessuno ha provveduto formalmente ad informare i sottoscritti, nel rispetto e tutela della privacy, sulla reale consistenza del pericolo, né sulla corretta applicazione dei protocolli adottati e previsti per tali circostanze. In forza della nostra richiesta sovveniva inoltre la situazione per cui il regime di isolamento veniva osservato anche da un altro consigliere. Ebbene, ritenendo insufficienti le misure di contenimento del rischio, il quale rispetto all’adozione di sedute da remoto poteva essere completamente azzerato, riteniamo inaccettabile che sul piatto della bilancia amministrativa sansalvatorese prevalga una seduta consiliare di approvazione del bilancio di previsione in presenza, in luogo della tutela della salute pubblica.

Pertanto, riteniamo sin da subito superflua ed insensata ogni accusa od ingiuria proveniente dal Presidente del Consiglio Votto e dal Sindaco Romano. Entrambi sembra che non abbiano coscienza e cognizione dell’effettivo impatto epidemiologico sul territorio, né tantomeno hanno mostrato solidarietà, comprensione e sensibilità per le condizioni di salute di alcuni consiglieri comunali. Una situazione simile, infatti, avrebbe dovuto risolversi con buon senso e spirito di collaborazione, tralasciando posizioni politiche e ruoli istituzionali.

Siamo stati perciò costretti a disertare la seduta consiliare per tutelare il nostro diritto alla salute e il rispetto delle fragilità e della dignità personale e di tutta la popolazione sansalvatorese. Si è trattata di una scelta difficile, tuttavia ponderata e riflettuta, che difendiamo e portiamo avanti, pur non avendo trovato un corrisposto nella condotta e nelle prerogative del Presidente del Consiglio e della “maggioranza” consiliare.

I nostri timori hanno infatti trovato, purtroppo, conferma nel focolaio scoppiato in una struttura per persone non autosufficienti, per cui si contano circa 30 positivi. Tanto a sottolineare come la gestione dell’emergenza epidemiologica non può essere improvvisata, e, a parer nostro, il problema viene sottovalutato. Nel caso di specie, infatti, avevamo richiesto lo svolgimento del consiglio in modalità telematica proprio per garantire la partecipazione di tutti, anche dei consiglieri maggiormente suscettibili al contagio, tutelando tutti gli altri consiglieri e consentendo ai cittadini di poter assistere al consiglio in sicurezza. Abbiano chiesto senso di responsabilità e di rispetto civico. Il Presidente Votto ha voluto fare un consiglio in un aula dove non sono garantite a nostro avviso le distanze, non ci sono i dispositivi di sicurezza come schermi in plexiglass, non ci sono percorsi differenziati di accesso, vedi la scala larga poco più di un metro, non ci sono gli spazi per accogliere il pubblico. Non sussistevano oggettive condizioni per garantire la tranquillità e la sicurezza necessarie per il normale svolgimento della seduta consiliare in presenza”.