Oggi, 4 novembre, in Italia è festa. Nonostante sia giorno lavorativo, si festeggia la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Si onorano i nomi scritti sui monumenti ai caduti, si issanno vessilli tricolori, l’Italia si commuove di fronte a indelebili ricordi e racconti. È l’anniversario dell’armistizio di Villa Giusti del 4 novembre 1918, che per l’Italia coincide con la fine della Prima guerra mondiale. Guerra che portò a circa 17 milioni di morti e 20 milioni di feriti. Alle ore 15 del 3 novembre 1914 arrivò il “Cessate il fuoco”. L’armistizio fu firmato a Padova il giorno prima, il 3 novembre 1918, dopo lunghe trattative cominciate già il 29 ottobre, durante la battaglia di Vittorio Veneto, l’ultimo scontro armato fra l’Italia e l’Impero austro-ungarico. Il comandante delle forze armate italiane, il generale Armando Diaz, comunicò con un bollettino la fine della Guerra e la vittoria: “La guerra contro l’Austria-Ungheria che l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. […] I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”. In realtà, l’armistizio non fu un successo per l’Italia: le nazioni della Triplice Intesa non concessero all’Italia tutti i territori promessi con il trattato: questa è la ragione per cui Gabriele D’Annunzio parlò di “vittoria mutilata”. L’Italia si vide riconoscere solamente il Trentino, l’Alto Adige, l’Istria e Trieste, ma non la Dalmazia e la Libia.
Il 4 novembre si celebra comunque la giornata dell’Unità Nazionale per l’annessione di Trento e Trieste al Regno d’Italia (non va certamente confusa con l’anniversario dell’Unità d’Italia) e la giornata delle Forze Armate, poiché quei giorni del 1918 vennero dedicati alle onoranze funebri, in Italia come nel resto d’Europa, per i soldati morti in guerra. La giornata dell’Unità Nazionale del 4 novembre è l’unica festa nazionale che sia stata celebrata dall’Italia prima, durante e dopo il Fascismo: istituita nel 1919, è durata fino al 1976, mentre dal 1977, si cominciò a festeggiare la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate nella prima domenica di novembre. Con il passare degli anni, l’importanza della festa è diminuita progressivamente. Ogni anno, il 4 novembre, le massime cariche dello Stato rendono omaggio al Milite Ignoto, la cui salma riposa presso l’Altare della Patria a Roma e si recano in visita al Sacrario di Redipuglia, dove sono custodite le salme dei 100 mila caduti italiani della Prima guerra mondiale, oltre che a Vittorio Veneto. Il presidente della Repubblica Italiana e il Ministro della Difesa inviano alle forze armate italiane un messaggio di auguri e di riconoscenza a nome del Paese. Presso il Palazzo del Quirinale viene effettuato il Cambio della Guardia con il Reggimento Corazzieri e la Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo in alta uniforme, rito solenne che viene svolto solamente in altre due occasioni, durante le celebrazioni della Festa del Tricolore, il 7 gennaio, e il giorno della Festa della Repubblica Italiana, il 2 giugno.
Giornalista