Accadde oggi: 30 novembre 1731, S. Alfonso Maria de’ Liguori e un incredibile episodio

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Nella Cattedrale di Foggia, su una delle vetrate e su un quadro lì conservato, è rappresentata la raffigurazione di un religioso che, avvolto da un fascio di luce, si libra in aria in un atteggiamento evidentemente mistico. Le due immagini rappresentano un fatto che sarebbe accaduto proprio in quella chiesa, il 30 novembre 1731, a un sacerdote che 289 anni fa levitò davanti ai fedeli: Alfonso Maria de’ Liguori, che in seguito diventò vescovo, letterato e compositore e che anni dopo sarebbe addirittura stato consacrato santo. E fu durante una delle sue appassionate prediche che ebbe luogo quel fenomeno inspiegabile, senza alcun fondamento scientifico, miracoloso. Non è certamente l’unico fra i santi ad aver avuto una levitazione nel corso dei secoli; San Francesco d’Assisi, Sant’Ignazio di Loyola, San Tommaso d’Aquino, San Filippo Neri, San Pietro di Alcantara, Santa Teresa d’Avila e San Giuseppe da Copertino sono celebri per aver vissuto tale fenomeno. Quest’ultimo addirittura levitò tantissime volte, in presenza di testimoni, e più che sospensioni a mezz’aria, consistevano in balzi molto prodigiosi dal basso verso l’alto.

Ovviamente, episodi come questi incontrano il favorevole consenso dei fedeli ma anche il dissenso secco degli scettici, i quali ci tengono a far osservare che tutti questi fenomeni non sono affatto ben documentati. Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore a Liberi, in provincia di Caserta, fu un valido autore di opere ascetiche, morali e apologetiche, tra cui la Theologia moralis 1753-1755 e conpositore di molte canzoni in italiano e in napoletano, tra cui il celebre canto natalizio Tu scendi dalle stelle, scritto e musicato durante una sua missione a Nola, che derivò da Quanno nascette Ninno che compose in napoletano durante la sua permanenza a Deliceto, in provincia di Foggia. Nel 1762, per volere di papa Clemente XIII e contro la sua volontà, divenne vescovo della diocesi di Sant’Agata de’ Goti e durante la terribile carestia che colpì il Regno di Napoli nel 1764, fu molto abile a limitare le sofferenze della popolazione del suo territorio accendendo mutui e ostacolando la continua lievitazione del prezzo del pane e rilanciando l’economia, che rimase bloccata per quasi due anni. Tredici anni dopo il suo mandato, lasciò la carica vescovile per problemi di salute inerenti a una forma di artrite che gli incurvò la spina dorsale. Morì il 1 agosto 1787 e fu canonizzato nel 1839. Papa Pio IX lo proclamò dottore della Chiesa nel 1871 e Pio XII nel 1950 gli conferì il titolo di “celeste Patrono di tutti i confessori e moralisti”.