Accadde oggi: 6 dicembre 1959, l’inaugurazione dello Stadio San Paolo di Napoli

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A pochi giorni dalla scomparsa del più grande personaggio calcistico di tutti i tempi, Diego Armando Maradona, parlarne ci fa un certo effetto. Lo abbiamo visto illuminato a giorno, nell’oscurità della notte di una Napoli in lacrime, a lutto, lo abbiamo visto brulicare di gente, magliette azzurre, vessilli e bandiere che vi sventolavano. E in un prossimo futuro lo chiameremo in un altro modo, certamente appellato come il grande Pibe de oro. Intanto lo conosciamo come Stadio San Paolo, e oggi compie 61 anni. Il suo attuale nome si deve allo sbarco di Paolo di Tarso, noto come san Paolo, scrittore e teologo cristiano che avrebbe raggiunto l’Italia attraccando nella zona dell’attuale Fuorigrotta. Inizialmente battezzato con il nome Stadio del Sole, il San Paolo di Fuorigrotta è il principale impianto polisportivo della città di Napoli, dotato di palestre polifunzionali e di arti marziali, e anche di un campo da pallacanestro, conosciuto soprattutto dal punto di vista calcistico ed è il terzo stadio in Italia per capienza effettiva dopo il Meazza di Milano e l’Olimpico di Roma. Il progetto originario prevedeva solo un anello, con una capienza di 87.500 spettatori in piedi, ma seguì l’edificazione di un secondo anello. Subì un parziale riammodernamento in occasione dei campionati europei del 1980 e dei campionati mondiali di Italia 90, ma solo piu tardi vi furono ulteriori lavori di ristrutturazione e riqualificazione comprendenti la costruzione della copertura e della nuova tribuna stampa su progetto strutturale dell’ingegner Luigi Corradi, il rifacimento della pista di atletica e dell’impianto di illuminazione. Successivamente venne costruito un terzo anello in seguito interdetto per i rischi provocati dalle eccessive vibrazioni dovute alle esultanze dei tifosi.

Il 6 dicembre 1959, in occasione dell’inauguraziine dell’impianto sportivo, si tenne la sfida di campionato tra il Napoli e la Juventus, con un risultato di 2-1 con cui la squadra padrona di casa si impose sugli avversari con le reti di Vitali e Vinicio. Lo stadio da quel momento diventò la casa stabile della squadra partenopea che fino a quel momento dovette appoggiarsi ad altri stadi di Napoli, come lo stadio Collana al Vomero o lo stadio Partenopeo, il primo stadio della città, distrutto dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Il Comune di Napoli scelse il quartiere di Fuorigrotta per il nuovo stadio perché era una zona che si stava sviluppando fortemente. L’architetto Carlo Cocchia, progettista anche della Stazione Centrale di Napoli, la Mostra d’Oltremare, il Rione La Loggetta, il Rione Mazzini, le Case Popolari di Secondigliano, il Rione Stella Polare, il Nuovo Policlinico, preparò i progetti e i lavori cominciarono nell’aprile del 1952. Il San Paolo è uno dei quattro stadi al mondo, al pari dello stadio Olimpico di Tokyo, dello stadio Olimpico Universitario di Città del Messico e dello stadio dei Lavoratori di Pechino, ad aver ospitato un evento sportivo di almeno un’edizione dei Giochi Olimpici, delle Universiadi e dei Giochi del Mediterraneo. Il record di pubblico presente in una partita di un campionato allo stadio San Paolo avvenne il 20 ottobre 1979 durante l’incontro Napoli – Perugia: furono stimati circa 90 mila spettatori mentre in campo europeo, invece, si raggiunsero gli 85 mila spettatori paganti il 30 settembre 1987, durante la partita di ritorno della Coppa dei Campioni 1987-1988 con il Real Madrid.