Fremondoweb ha definito proprio pochi giorni fa il Comune di Pietraroja come il borgo delle eccellenze. E non a torto. L’altitudine del suo territorio, la purezza della sua aria, fresca, frizzante e incontaminata, il suo microclima asciutto che ne aiuta la stagionatura fa di Pietraroja il paese che nel mondo produce il miglior prosciutto, quello considerato eccellenza di alta qualità e il più costoso. Una stagionatura che dura dai 48 ai 60 mesi, la sua essicazione naturale che avviene, di solito, in vecchie cantine, danno vita a un insaccato buonissimo. Un prosciutto certamente diverso, che si avvale della genuinità e degli aromi che provengono dalla qualità della carne, dagli alimenti dati ai maiali, che pascolano in un ambiente salubre e allo stato brado, e dal luogo di stagionatura. Un prodotto per palati fini e sopraffini, bello da vedere e un piccolo lusso da assaporare, che necessita di continue cure per poter arrivare alla qualità e alla maturità perfetta. Nell’Annuario generale del Regno del 1933, Pietraroja era indicata come “località alpestre, di rigidissimo clima, alle falde del Monte Mutria”. E si aggiungeva: “Si producono ottimi prosciutti che vengono esportati“. Il Prosciutto di Pietraroja è riconosciuto come PAT – Prodotto Agroalimentare Tradizionale dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, su proposta della Regione Campania. La sua caratteristica è proprio la sua essiccazione naturale, la lieve affumicatura e una morbida consistenza. Un vero e proprio lusso per palati fini e sopraffini.
Giornalista