Addobba le nostre tavole, i nostri davanzali, gli angoli delle nostre case. Rossa o bianca, riesce ad avvolgere del calore del Natale e della sana atmosfera delle Feste i nostri bellissimi angoli più nascosti o in vista. È lei la vera regina del periodo più magico dell’anno, regalo tipico da fare a chi amiamo, elegante e umile, molto apprezzato da chi desidera un presente che parli col cuore. Una pianta che arriva dal sud America, e il suo nome deriva da una leggenda che merita di essere approfondita.
Già gli Aztechi veneravano questa pianta e la chiamavano Cuetlaxochitl, che significa fiore di pelle. Essa veniva utilizzata come pianta decorativa per abbellire i loro templi e la adoravano come simbolo di vita nuova, in onore dei guerrieri caduti in battaglia. La Cuetlaxochitl veniva apprezzata anche per le sue molteplici proprietà: dalle sue brattee, infatti, veniva estratto il pigmento rosso usato per colorare tessuti e cosmetici, mentre la sua linfa lattiginosa veniva lavorata per produrre un preparato antipiretico. Non solo, le origini della Stella degli Aztechi sono narrate in una popolare leggenda nella quale si dice che la Cuetlaxochitl fosse la pianta preferita di Montezuma, il governante degli Aztechi. Egli credeva che il colore rosso delle foglie superiori provenisse dal sangue di una dea azteca che morì di dolore per un amore non corrisposto. Sembra che alcune gocce del suo sangue caddero sulle foglie della pianta, e da allora divennero rosse.
Il vero nome di questa pianta è Flores De la Noche Buena, e nel lontano Messico può raggiungere altezze fra i 2 e 4 metri. Alla Stella di Natale è legata una leggenda, una bellissima favola religiosa, che parla di fede e amore verso Dio. Una storia nella quale si narra la storia di una bambina dalle origini umili, talmente povera da non avere nemmeno la possibilità di procurarsi un fiore da mettere ai piedi di Cristo durante la Santa Messa. vedendosi impossibilitata, la ragazza preferisce rinunciare a recare il suo omaggio: non vuole omettere di onorare Gesù con i fiori come facevano tutti gli abitanti del villaggio. Fino a che un angelo si presenta al suo cospetto e le dice sorridendo: “Raccogli tutte le piante e le erbe che trovi ai lati delle strade”. Molto confusa, l’umile bambina risponde: “Quelle erbe non sono fiori ma piante cattive, erbacce”. Un benevolo sorriso si accende sul volto dell’angelo, che replica: “Sono piante speciali che l’uomo non ha ancora scoperto. Tu sarai la prima a scoprire la loro bellezza”. E così la bambina comincia a raccogliere subito tutte le piante che trova ai lati delle strade, mostrando la sua fede e la sua devozione a Dio. Le porge ai piedi di Cristo, e immediatamente, quelle erbacce cominciano ad assumere il bellissimo colore rosso vivo che caratterizza la Stella, e cominciano anche a spuntare al centro incantevoli fiori. I presenti restano estasiati, ammutoliti, pietrificati di fronte a tale miracolo.
Molti anni dopo dal periodo della suddetta leggenda, nel 1804, la stella di Natale arrivò in Europa grazie allo scienziato naturalista Alexander von Humboldt e a Berlino fu catalogata col nome botanico Euphorbia Pulcherrima: la più bella delle Euphorbiaceae. Di seguito, nel 1825, l’ambasciatore americano in Messico, Joël Poinsett, la portò anche negli Stati Uniti, e proprio in suo onore la pianta fu chiamata Poinsettia. Dal 1950, da quando in Germania, per la prima volta, fu coltivata anche come pianta d’appartamento, la Stella di Natale è diventata popolare in tutto il mondo. Simbolo d’amore, soprattutto da donare a Natale e da poter vedere rifiorire anche l’anno successivo.
Giornalista