Morire a 42 anni e lasciare soli due figli. Uno strazio, un dolore che si è ripercosso nella città di Airola, notizie che mai nessuno vorrebbe sentire. Due ragazzi giovani, che si affacciano alla vita, che si apprestano a conoscere il mondo. Due ragazzi che hanno imparato troppo presto a soffrire e crescere, sono diventati grandi nel periodo in cui avevano ancora bisogno di una mano e di una guida. Due ragazzi che in poco tempo hanno perso il padre, il nonno e ora la madre. Ma la cittadina caudina non si è arresa. Non è spirito natalizio, è semplicemente spirito di comunità. L’Amministrazione comunale ha preso a cuore il benessere di questi due giovani: “Hanno appena 16 e 18 anni e, purtroppo, anche il loro papà è da tempo venuto a mancare. Questi giovani – cui esprimiamo profondo cordoglio – non hanno nessuno che possa prendersi cura di loro. A fronte di tali situazioni dobbiamo recuperare lo spirito di Comunità, di unione. Confido nel cuore e nell’attenzione della gente di Airola, faccio appello a loro. Noi come Istituzione saremo vigili. Ma, ribadisco, invito gli airolani a non voltarsi altrove. Questi ragazzi possono essere nostri figli, nipoti. Dimostriamo che in questo mondo vi è ancora speranza”.
E lo spirito di amore e di comunità si è visto risollevarsi, a prescindere dalle parole del sindaco. Una città gravemente toccata dal covid, una città che ha visto volar via tante anime belle a causa della pandemia. Una città che pochi giorni fa piangeva un giovane sportivo venuto a mancare all’improvviso, ora si trova a piangere una giovane mamma. Eppure, è pronta ad asciugarsi le lacrime e a rimboccarsi le maniche. Non è tempo di piangere, gli airolani sanno come rialzarsi, sanno come ricominciare. E il loro senso comunitario, lo spirito filantropico e battagliero ha prevalso. Questi ragazzi non resteranno mai soli, perché i cittadini di Airola sono già pronti a tender loro una mano e a non farli sentire assolutamente in disparte. E non solo a Natale.
Giornalista