Accadde oggi: 28 dicembre 1895, “il nastro prodigioso che rivela e commenta”

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“Il nastro prodigioso che rivela e commenta”, secondo Carlo Gozzano, il nastro rivoluzionario che ha cambiato le abitudini e la vita della gente. Era il 28 dicembre 1895 quando nacque il cinema: al Grand Café del boulevard de Capucines de Paris venne proiettato, a fronte di un pubblico pagante, L’uscita dalle officine Lumière, il primo film della storia. “Il cinematografo è un’invenzione senza futuro”, sentenziarono gli stessi fratelli Lumière convinti che il pubblico si sarebbe annoiato. Ma il successo fu immediato, in Francia e in tutto il mondo: in un anno i Lumière crearono oltre 500 pellicole. E ancora oggi, grazie a loro, grazie al cinema, possiamo emozionarci e sognare guardando un film al cinema o in tv. La pellicola cinematografica venne inventata ben dieci anni prima, nel 1885 a opera di George Eastman. Il primo film in assoluto proiettato dai fratelli Lumière, L’uscita dalle officine Lumière, viene solitamente indicato come il punto di partenza della storia del cinema. Nel film, un grande gruppo di operai, per la maggior parte donne, vennero ripresi al momento dell’uscita dalla fabbrica Lumière a Montplaisir, alla periferia di Lione, edificio situato al n° 25 di rue Saint Victor, demolito nel 1970.

I Lumière inventarono lo spettacolo cinematografico così come lo intendiamo oggi e da quel momento, la parola cinematografo indicò l’arte e la tecnica delle immagini in movimento, oltre che il luogo deputato a tali proiezioni. Nel catalogo Lumière oggi figurano circa 1500 film e quel compendio contiene già molti degli aspetti rivoluzionari del cinema: gli effetti speciali con La Démolition d’un mur, la gag con L’Arroseur arrosé, il film di famiglia con Le Goûter de Bébé, horror con L’Arrivée du train en la gare de La Ciotat, la commedia con L’Amoureux dans le sac, l’attualità con Inondations sur les quais du Rhone. Il cinematographe mostrato il 28 dicembre dai fratelli Lumière, era un apparecchio in grado di proiettare su uno schermo bianco una sequenza di immagini distinte, impresse su una pellicola stampata con un processo fotografico, in modo da creare l’effetto del movimento, così da consentire la visione dello spettacolo a una moltitudine di spettatori. Oggi la cinematografia viene anche definita come la settima arte, definizione coniata dal critico Ricciotto Canudo nel 1921 quando previde che avrebbe unito in sintesi l’estensione dello spazio e la dimensione del tempo. Fin dalle sue origini, la cinematografia ha abbracciato il filone della narrativa, diventando la forma più diffusa e seguita di racconto.