Reithera, vaccino anti Covid italiano: “Basta una sola dose ed è sicuro”

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Reithera è il vaccino anti Covid italiano, sviluppato da Reithera e presentato allo Spallanzani. Così Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, alla presentazione dei risultati della Fase 1 della sperimentazione del vaccino: “Abbiamo arruolato 100 persone e 45 sono state vaccinate con dosi diverse e tutti sono arrivati alla fine per la valutazione di sicurezza: il vaccino non ha avuto alcun avvento avverso grave nei primi 28 giorni dalla vaccinazioni, un risultato migliore rispetto a Moderna e Pfizer che hanno avuto effetti indesiderati. Il picco di produzione di anticorpi a 4 settimane resta costante ed il vaccino è ad una sola dose“. Così la notizia riportata da “Il Messaggero”.

Il 92,5% dei vaccinati ha sviluppato – continua Giuseppe Ippolito sempre su Il Messaggeroanticorpi rilevabili. Comparando i dati di questo studio con Moderna e Pfizer siamo in linea e ci aspettiamo la capacita del vaccino di prevenire la malattia sostanzialmente come gli altri vaccini. Il protocollo lo sottometteremo alle agenzie regolatori e in tempi brevi e ipotesi è di chiudere fase 3 entro l’estate“.

Come funziona? Sempre su Il Messaggero leggiamo: “Il vaccino prevede un’unica somministrazione e si basa su un virus reso inoffensivo e incapace di moltiplicarsi, utilizzato come una navetta per trasportare nelle cellule l’informazione genetica che corrisponde alla proteina Spike. Il virus-navetta fa parte della famiglia degli adenovirus, la stessa cui appartiene il virus del raffreddore, ed è di origine animale. È infatti un virus dei gorilla. La strategia di Reithera si basa infatti su una piattaforma vaccinale che fa uso di un “virus vettore”, un adenovirus isolato da un primate non umano, modificato in modo tale da non essere in grado di riprodursi e quindi innocuo per l’uomo. Questo “virus vettore”, come fosse una navicella, contiene l’informazione genetica per produrre la proteina spike del SARS-CoV-2, il “gancio” che il coronavirus usa per infettare le cellule. La proteina spike servirà a stimolare il sistema immunitario e renderlo pronto a riconoscere, fino a bloccare, il coronavirus al momento dell’infezione”.