Accadde oggi: 30 gennaio 1933, il giuramento di Adolf Hitler come cancelliere tedesco

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Qualcuno disse che da quel giorno ebbe inizio la Seconda guerra mondiale. Il 30 gennaio 1933 il vecchio Hindenburg nominò Hitler cancelliere, lui leader del partito di maggioranza relativa che giunse al potere con mezzi formalmente democratici. Un uomo innocuo, data la sua apparenza mite, ma la storia ci ha insegnato che non era assolutamente così. Un uomo che, certamente, uccise la democrazia, la libertà. Se stesso. La nomina avvenne il giorno precedente, ma alle 12:40 del 30 gennaio prestò giuramento. Solo quindici anni prima fu un pittore fallito, reduce della Grande Guerra con il grado di caporale. Fu sempre considerato poco adatto al comando dai suoi superiori. Da quel giorno, con un grande potere alle mani, guidò l’intero Paese al disastro, mettendo a ferro e fuoco l’Europa, rendendosi responsabile della morte di oltre cinque milioni di ebrei, Sinti e Rom. Fu quello il momento in cui morì la Repubblica di Weimar e che vide la nascita del III Reich.

Quando venne data la notizia della nomina del nuovo Cancelliere, i berlinesi si agitarono positivamente, in festa, lo acclamarono avanti alla sede del Kaiserhof, l’albergo che per settimane ospitò gli incontri segreti che spianarono la strada del successo di Hitler. Migliaia di cittadini festanti la sera si ritrovarono davanti alla Porta di Brandeburgo e al Reichstag. Eppure non mancarono, in tutto il Paese, scontri tra sostenitori e oppositori. Il mondo intero era sopreso, ma non aleggiava preoccupazione alcuna. una rapida scalata al potere vista, in un primo momento, anche con ammirazione, ottenuta grazie alla determinazione di Hitler che promise al suo popolo il riscatto dopo anni di umiliazioni e debiti accumulati, da cui la germania si liberò in seguito, negli anni Sessanta. Certo è che in quel giorno di gennaio nessuno riuscì a prevedere quel che sarebbe accaduto da quel momento in poi. Quella di Hitler fu una figura forte e contorta, che ispirò molti registi, scrittori, drammaturghi, cantanti, artisti. Alcuni ne parlarono come fosse una divinità, e molti lo descrissero davvero così, specie i tedeschi che lo amarono molto e lo ammirarono. Questo, però, accadeva solo in Germania, perché nel resto del mondo la sua figura fu spesso derisa ma anche odiata. Un uomo che, dopo la sua morte, fu considerato semplicemente folle, da taluni visto come una figura sinistra e diabolica.