Sono passati trentacinque anni, era il 27 ottobre 1986, quando Papa Giovanni Paolo II convocò ad Assisi la prima Giornata Mondiale di preghiera per la Pace, cui presero parte i rappresentanti di tutte le grandi religioni mondiali. Vi parteciparono, oltre ai cattolici, cinquanta rappresentanti delle Chiese cristiane e sessanta rappresentanti delle altre religioni mondiali, compreso il Dalai Lama, che condivisero insieme la speranza per un mondo migliore, rinnovato, profondamente fraterno e puramente umano. Furono riuniti i credenti di tutte le religioni mondiali nella città di San Francesco, ponendo l’accento sulla preghiera per la pace, l’uno accanto all’altro, di fronte all’orrore della guerra. “È in sé un invito fatto al mondo per prendere coscienza che esiste un’altra dimensione della pace e un altro modo di promuoverla, che non sono il risultato di trattative, di compromessi politici, economici”, disse Papa Wojtyla. L’appello fu ascoltato, anche da tutto il mondo: infatti, per un giorno intero tacquero le armi.
Giovanni Paolo II coniò il termine Spirito di Assisi per indicare un modello di dialogo tra religioni basato sulla fraternità, e fu la Comunità di Sant’Egidio a farne appuntamento annuale negli Incontri internazionali di Preghiera per la Pace, dal 1987. La preghiera ha unito e unisce, perché nasce nel contesto spirituale di ciascuna delle religioni presenti. Durante il primo incontro, dinanzi alla chiesetta della Porziuncola, Giovanni Paolo II disse di aver scelto Assisi come luogo per questa giornata di preghiera per le particolarità e la santità del Frate venerato nella Città. In tutto il mondo, infatti, Assisi è conosciuta come simbolo di pace, di riconciliazione e di fratellanza, promuovendo questa iniziativa in nome del Santo poverello, un uomo piccolo che ha saputo abbattere ogni barriera discriminatoria e che sapeva aprire le porte di ogni cuore. Nel 2006, in occasione del 20° anniversario dello Spirito di Assisi, Papa Benedetto XVI sottolineò l’importanza di questa iniziativa, osservando che, nonostante il mondo fosse cambiato, c’è ancora un forte desiderio di metodi efficaci per costruire la pace. È stato solo grazie al suo forte legame con il Padre, che Frate Francesco d’Assisi è stato in grado di riconoscere tutti gli uomini e le creature come suoi fratelli e sorelle. E lo spirito stesso dell’espressione Spirito di Assisi ci sostiene nell’impegno personale e attivo nella promozione della pace fra tutti gli esseri umani e viventi.
Giornalista