Riceviamo e pubblichiamo – Domenico Rotondi, Associazione Culturale Togo Bozzi
“L’inserimento forzoso di alcuni territori, nell’ambito perimetrale del Parco, determinerebbe lo svuotamento sociale, oltre che naturalistico, dell’intero Comprensorio interregionale. In effetti, risulterebbe compromessa la stessa programmazione appenninica dell’Area Protetta, peraltro determinata dalle numerose valutazioni normative. Per di più, tale intrusione minerebbe il principio della coerenza scientifica, attraverso la sottovalutazione di evidenti limiti geografici e naturalistici (cave, corpi idrici, persistenza di ambiti urbanistici complessi). In altri termini, salterebbe, con la suindicata estensione forzosa, il principio naturale dell’omogeneità territoriale, in barba alla natura geomorfologica del massiccio matesino. Pertanto, sarebbe il caso di non prestare il fianco, dal punto di vista tecnico, ad alcune considerazioni di carattere meramente politico“. Così l’Associazione culturale Togo Bozzi