Fonte – Agenzia Dire – www.dire.it – di Brando Ricci
Militari trasferiti da altri Paesi Europei
Nuove sanzioni contro banche russe così come nei confronti di individui vicini al Cremlino; rinnovato impegno contro la certificazione dell’entrata in funzione del gasdotto Nord Stream 2; trasferimento di truppe nel Baltico da altri Paesi europei. Sono alcune delle misure annunciate dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, all’indomani della decisione russa di riconoscere l’indipendenza e di inviare truppe in due territori separatisti nell’est dell’Ucraina.
Parlando con la stampa l’inquilino della Casa Bianca ha affermato che le azioni effettuate dal governo del presidente Vladimir Putin costituiscono “l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina” nell’ottica di “ottenere una larga fetta di territorio” del Paese. Biden ha quindi affermato di aver “autorizzato ulteriori movimenti di forze e attrezzature statunitensi, già di stanza in Europa, per rafforzare i nostri alleati baltici: Estonia, Lettonia e Lituania“. Questo particolare provvedimento è stato adottato “in risposta all’ammissione di Putin di non voler spostare le truppe russe dalla Bielorussia”.
Il presidente, come si legge sul portale dell’emittente Cnn, ha poi detto che gli Usa “hanno collaborato con la Germania per garantire che il progetto del Nord Stream 2, come promesso, non andrà avanti”. Biden ha poi annunciato le sanzioni. Tra queste ci sono “l’imposizione di un blocco totale a due grandi istituti finanziari russi, Veb e la banca militare“, e “sanzioni globali sul debito sovrano” di Mosca. Questa misura, ha spiegato il presidente, implica che la Russia “non può più raccogliere fondi dall’Occidente e non può nemmeno scambiare il suo nuovo debito sui nostri mercati o sui mercati europei“. Secondo il capo dello Stato americano, la Russia sta attaccando lo stesso “diritto a esistere” dell’Ucraina.