Sant’Agata de’ Goti, accertamento dei tributi evasi: dichiarazione del Sindaco Riccio

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Comunicato Stampa – Ufficio Stampa Comune di Sant’Agata de’ Goti

Dichiarazione del Sindaco della città di Sant’Agata de’ Goti dott. Salvatore Riccio

L’Organismo Straordinario di Liquidazione, insediatosi dopo la dichiarazione di dissesto del febbraio 2019, ha messo in campo un’attività di accertamento dei tributi evasi negli anni precedenti il dissesto. Da qualche giorno gli avvisi di accertamento sono stati recapitati ai cittadini. Riguardano l’anno 2016, 2017 e 2018. Chi oggi sui social si lascia andare a commenti o dichiarazioni che mortificano e ledono la dignità dei cittadini, sembra avere la memoria corta… anzi è senza memoria.

Ed è altrettanto comico, se non fosse tragico, che si appropri di un richiamo alla responsabilità: veramente, questa affermazione ci mancava proprio.!!! Inadeguatezza e senso di responsabilità, i termini che viaggiano sui social. Ma la cosa che sgomenta è che non sia questa amministrazione a farne uso, essendone la sola legittimata, visti i risultati di chi per” l’eccessiva adeguatezza e responsabilità”, ha portato il paese al disastro. Un disastro economico finanziario che occorreranno anni per riparare. Vogliamo pensare che la sfacciataggine di utilizzare tali sostantivi sia legata alla scarsa conoscenza del loro significato!!!

Ma, in ogni caso è grave che lo si dica, perché si mette a nudo un comportamento strumentale e senza scrupoli che ancora una volta utilizza il disagio sociale come pseudo strategia politica. A tutti voglio chiarire che, benché questa operazione si stia facendo ad opera dell’OSL, non possiamo non evidenziare che le somme sottratte al bilancio comunale dalla mancanza, fino al 2018 di un’attività di verifica dei dati in possesso degli uffici, sono state ingenti e, magari, una corretta attività amministrativa avrebbe potuto evitare il dissesto e consentire all’Ente di migliorare l’offerta di servizi, che decisamente è stata scadente, se non inesistente.

Ed oggi nessun cittadino sarebbe chiamato a pagare tre annualità e le sanzioni accessorie per una politica distratta, anzi assente o presa dall’unico pensiero del suo perpetuarsi. La confusione ed il disagio sono stati i principi cardine della “disamministrazione” del paese per un decennio. Spiegare le ragioni di quanto sta accadendo non ci mette certamente in difficoltà, ma poiché siamo persone serie non usiamo i canali social per denunciare tutte le mancanze, tutta la sciatteria nel controllo della spesa pubblica e delle entrate pubbliche. Tutta la incapacità e la trascuratezza di quanti pensano alle istituzioni come centri di potere: unica certezza di quanta approssimazione abbia guidato i passi e le decisioni di chi ritiene di essere “adeguato” è il fallimento.

Un fallimento che soffoca tante possibilità di dare risposte serie alle legittime aspettative di un paese e di quanti aspettano di vedere riconosciuti i propri crediti e sui quali ancora si specula. Questa amministrazione non prende impegni che non possa mantenere. Questa amministrazione tutela chi concorre al mantenimento e funzionamento dell’Ente locale rispettando il dovere di pagare i tributi. E li ha pagati, per troppo tempo anche per i tanti che, anche in buona fede, pensavano di non essere tenuti a farlo o lo facevano in modo insufficiente. Perché la verità una sola: Amministrare significa aver cura della casa comune, del destino comune. A cominciare dalla chiarezza sulle entrate dell’Ente. Perché solo da questa politica può nascere la forza di crescita di un paese ed il progresso sociale. Su questi temi non si può fare propaganda politica sterile e disorientante, e tentare di far passare, come azione persecutoria, una legittima e indispensabile attività di controllo e verifica dei dati dei ruoli tributari.

Ricevere avvisi di pagamento non è mai cosa gradita. Avremmo potuto evitarlo se in passato avessero avuto il coraggio di informare e sensibilizzare i cittadini. Ma non è popolare chiedere il pagamento del tributo. Si perde consenso personale. È meglio dichiarare il dissesto!  Poco importa che alla fine perda il paese, oggi soffocato da debiti e vincoli. E se la minoranza consiliare, pensa di potersi riabilitare nei modi che sta scegliendo, incoscienti e propagandistici, credo che questo esercizio di stile non sarà apprezzato da quanti hanno creduto e, sempre più numerosi, credono nella realtà di questa Amministrazione. Noi siamo cittadini tra i cittadini“,