Comunicato Stampa – Partito Democratico – Federazione Provinciale di Benevento
Apprendiamo dalla stampa locale che il consigliere regionale mastelliano, Gino Abbate, stia raccogliendo firme per “sfiduciare” (così dice) il Direttore Generale dell’ospedale San Pio di Benevento, Nicola Ferrante. A parte ogni considerazioni sul metodo di affrontare il delicato tema della gestione del nostro più importante ospedale, chiediamo al dott. Abbate di sapere se tra i firmatari della «mozione di sfiducia» ci sia anche il capo del partito tra le cui fila è stato eletto in Consiglio Regionale, Noi Campani o Noi di Centro che dir si voglia, Clemente Mastella. Anche perché, la firma del sindaco pro tempore di Benevento, al contempo Presidente dell’Assemblea dei Sindaci in tema Sanitario, sarebbe quella di «maggior peso» locale per dare forza e sostanza all’azione intrapresa. Sempre che sia questo il vero obiettivo del consigliere regionale e della compagine mastelliana.
È del tutto evidente che, se Abbate fa sul serio nel “chiedere la testa” di Ferrante, allora non può non avere tra i firmatari e sostenitori Mastella, nella doppia qualità di Sindaco della città capoluogo e Presidente dell’Assemblea Provinciale sulla Sanità. Diversamente, quella del consigliere regionale è solo una strumentale caciara mediatica i cui veri obiettivi sarebbero, con ogni evidenza, altri. Eventualità che il consigliere Abbate dovrebbe in ogni caso spiegare e motivare alla cittadinanza sannita. Detto altrimenti, Mastella condivide o meno quanto posto in essere dal consigliere regionale del suo partito impegnato a raccogliere firme per dimissionare il Direttore generale dell’ospedale accusato di “scarse capacità manageriali nella gestione dell’emergenza pandemica”? D’altra parte, sul punto specifico lo stesso Mastella non ha mancato in passato di elogiare la gestione della crisi da covid-19 del San Pio di Benevento, nel frattempo cosa è cambiato? In ultimo, ma non meno importante, come mai l’esigenza di questa quantomeno “eccentrica” raccolta firme emerge appena dopo la nomina dei nuovi primari di Chirurgia cardiovascolare e Ortopedia, peraltro caduta sui primi della terna in graduatoria? Fornire risposte attendibili è opportuno e necessario anche per sgombrare il campo da maliziose interpretazioni che alluderebbero ad un nesso causale tra la «mozione di sfiducia» proposta e presunte aspettative non soddisfatte.