Pietro Maturi, la famiglia era originaria di Amorosi, fu sindaco di Caiazzo per lunghi anni e consigliere provinciale dal 1880 al 1894 in Terra di Lavoro: fu il principale promotore della costruzione della ferrovia Napoli – Piedimonte d’Alife. La Deputazione provinciale aveva escluso dai progetti per la realizzazione delle strade ferrate il Circondario di Piedimonte. Per scongiurare questa decisione il Comune di Caiazzo, diede incarico all’ing. Pasquale Sasso, nativo di San Lorenzello, di redigere un progetto di massima per la costruzione di una linea S. Maria Capua Vetere – Caiazzo – Piedimonte, che trovò il consenso dell’Amministrazione di Terra di Lavoro affidandone l’appalto alla ditta D’Anjont.
Nel 1884, Adolfo Otlet rappresentante della Società Anonima delle Tranvie a vapore di Napoli, non essendo più interessato alla ferrovia Piedimonte – Caiazzo – Caserta, abbandonò il progetto con grande risentimento del Maturi. Il caiatino, allora, avanzò la richiesta di far subentrare la costruzione di una linea Telese – Caianello in sostituzione della linea S. Maria Capua Vetere – Piedimonte, che collegasse la linea di Foggia a quella di Roma senza passare per Caserta e accorciando di circa trenta chilometri il tragitto, prevedendo una stazione a Piedimonte da realizzarsi nei pressi di Alife.
Nel 1887 gli ingegneri Pietro d’Ajello e Sebastiano Tessitore abbandonarono l’idea della costruzione della ferrovia Telese-Caianello e ripresero il progetto della Piedimonte – Caiazzo – S. Maria. La ferrovia vide l’inaugurazione di un primo tronco Bivio Capua -Caiazzo il 31 dicembre 1913 alla vigilia della prima Guerra Mondiale, mentre il tronco Caiazzo – Piedimonte d’Alife fu completato il 5 ottobre 1914.
Maturi fu anche promotore di altre opere pubbliche che, nella sua volontà, dovevano servire a far uscire dall’isolamento le zone interne e a fermare la crescente emigrazione che in quegli anni le stava spopolando. Una prima opera di grande rilievo fu la costruzione del ponte sul Volturno meglio conosciuto come il ponte della “Faggianeria” o “Ponte della Cirio” portato a termine nel secondo dopoguerra, anni dopo la morte del Maturi che avvenne a Caiazzo il 19 giugno del 1905. Una seconda opera fu la realizzazione della strada Castel Campagnano – Melizzano che avrebbe permesso agli abitanti di Castel Campagnano di raggiungere Caserta senza passare per Ruviano e Caiazzo, raggiungendo, così, Maddaloni in soli tre quarti d’ora.