Comunicato Stampa – PCI Sannio
“Dobbiamo tenere l’acqua fuori dalle logiche di mercato“
Domani 5 Ottobre, presso la Casa del Reduce in Via Traiano a Benevento, si riuniranno i sindaci del Sannio per eleggere i vertici del consiglio distrettuale del EIC (Ente idrico Campano). È in pista una sola lista, quella che aprirà le porte ad una società mista pubblico-privato, quindi a scopo di lucro. Il voto di 117.000 sanniti che il 13 giugno del 2011 votarono sì al referendum per l’acqua pubblica e per eliminare la possibilità di profitto sull’acqua sarà ancora di più sterilizzato.
“Si va verso una società mista dove il soggetto privato avrà il 49% delle azioni, mentre il restante 51% sarà diviso tra i vari comuni componenti il distretto sannita. E chiaro che il soggetto privato sarà quello di maggioranza relativa, aprendo la porta quindi alla privatizzazione ed al profitto sull’acqua!” dichiara Giacomo Barone, membro della segreteria provinciale del PCI.
Molti comuni non hanno più le strutture, i fondi e gli organici per gestire il ciclo dell’acqua. Oggi il soggetto privato (GESESA del gruppo ACEA) si propone per molti sindaci, come la soluzione al problema della gestione delle risorse idriche. Non solo ha le certificazioni e le figure tecniche necessarie, ma offre anche sponsorizzazioni, gadget per le scuole (con borracce griffate), si propone di pagare l’illuminazione dei centri storici. Tutto questo per strappare oggi una concessione che si rivelerà un cappio nei prossimi anni per i comuni stessi e soprattutto per i cittadini.
Eppure le recenti vicende giudiziarie (il sequestro da parte della magistratura di 13 impianti di depurazione per falsificazione dei dati), i mancati investimenti sull’adeguamento della rete idrica, l’aumento delle tariffe, stanno a dimostrare che ai privati interessa accaparrarsi la concessione per poi offrire un servizio identico se non peggiore di quello pubblico, ma a costi, a carico dei contribuenti più alti.
“Facciamo un appello a tutti i sindaci, affinché le risorse del nostro territorio non siano accaparrate dalle multinazionali (Gesesa è una società ACEA, di cui azionista al 25% è la Multinazionale francese Suez). Le recenti elezioni politiche hanno visto l’affermazione del partito della leader Giorgia Meloni che ha recentemente dichiarato di voler fare gli interessi nazionali in Europa. Evitare l’ingresso di una multinazionale francese nella gestione dell’acqua sannita è un’occasione per far seguire alle parole i fatti” Il Partito Comunista Italiano rivendica il diritto di tenere l’acqua fuori dal mercato; chiede di dare seguito al referendum del 2011; sostiene tutte le iniziative di cittadini e comitati che lottano affinché l’acqua rimanga pubblica