Donne vittime di violenza, a Telese una residenza fittizia in via della Libertà

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Comunicato stampa – Comune di Telese Terme

La città di Telese Terme è da anni impegnata contro la violenza di genere sulle donne anche con risorse finanziarie proprie e personale specializzato; ha istituito servizi dedicati e ha elaborato e realizzato progetti innovativi anche in collaborazione e sinergia con altri soggetti pubblici e privati.

Infatti oltre ad aver istituito e a gestire la Casa Rifugio essa accoglie un centro di accoglienza per donne vittime di tratta, che insiste sul territorio.

Si è presentata, però, la necessità di poter provvedere alla creazione di un istituto anagrafico che consenta alle donne di poter secretare i propri dati nel momento in cui la propria vita e quella dei propri figli permane in uno stato di pericolosità.

Dunque, la Giunta comunale ha deliberato l’istituzione di una residenza fittizia per le donne vittime di violenza, decidendo di individuare, come residenza in convivenza anagrafica per donne vittime di violenza ospitate presso le strutture presenti sul territorio di Telese Terme, “Via delle Libertà”, dove verranno recapitate le comunicazioni anche a mezzo posta per le donne che vi risiedono.

“Telese è città che accoglie, città dei diritti e della tutela della libertà – commenta il sindaco, Giovanni Caporaso -. L’adozione di questo provvedimento è in linea con le altre iniziative che abbiamo avviato e che avvieremo sul nostro territorio. Ringrazio tutti gli uffici impegnati nella procedura e che hanno reso possibile l’attuazione di questo nostro obiettivo”.

“Via delle libertà è la strada dove potranno stabilire la propria residenza fittizia le donne che verranno ospitate nella nostra città per riprendere un cammino di libertà ed autonomia insieme ai loro figli – spiega l’assessore Filomena Di Mezza -. Verranno inserite nella nostra anagrafe e potranno avviare tutte le procedure amministrative per iniziare un percorso di integrazione e ripresa di una vita normale. La individuazione della residenza fittizia è nata dalla sollecitazione dell’equipe che gestisce la casa rifugio ed è stata accolta dall’amministrazione con un atto di indirizzo assunto dall’esecutivo. Un nome ‘via delle libertà’ che rappresenta il senso dell’impegno della nostra amministrazione a favore delle donne in difficoltà e in cerca di libertà indipendenza ed emancipazione. Un ulteriore tassello di un percorso in continua crescita”.