Era l’11 novembre 1918 e l’Italia e la Germania firmarono l’armistizio di Compiègne che mise fine alla Prima Guerra Mondiale, il catastrofico conflitto che nell’arco di quattro anni portò a 8 milioni di morti e 20 milioni di feriti. Un conflitto bellico innescato dalle pressioni nazionalistiche e dalle tendenze imperialistiche coltivate dalle potenze europee a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Due grandi alleanze nacquero in seguito all’assassinio a Sarajevo dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austro-ungarico: la Triplice Intesa, composta da Francia, Regno Unito e Russia, a cui successivamente si unirono Belgio, Giappone, Italia, Romania e Stati Uniti e la Triplice alleanza, composta da Germania e Austria-Ungheria.
Il conflitto globale durò quattro anni, tre mesi e due settimane. Un macchina che vide coinvolti 60 milioni di soldati, dei quali oltre 9 milioni persero la vita. E 9 milioni, purtroppo, furono anche i civili rimasti uccisi. La maggior parte delle vittime era di provenienza tedesca, ma anche dell’impero russo, seguiti da francesi e autro-ungarici. Nel marzo 1918 la Russia si arrese, la Germania considerò chiuso il fronte orientale e si concentrò in Occidente, sul fronte franco-belga. Molti soldati della Triplice Alleanza si rifiutarono di combattere e i Capi di Stato Maggiore furono costretti a chiedere un armistizio. L’armistizio venne firmato su un vagone fermo lungo le rotaie, tra boschi e silenzi di Compiègne, quel silenzio notturno delle 5:00 del mattino, quando la Germania si ritrovò costretta ad accettare tutte le condizioni fissate dai vincitori. Il primo punto dell’armistizio voleva che dopo sei ore dalla firma dell’accordo, ossia alle ore 11 dell’ora di Parigi, cessasse il fuoco. I tedeschi si videro costretti a ritirare i loro uomini da tutti i territori occupati, comprese l’Alsazia e la Lorena, consegnando il proprio materiale bellico e pagando i danni della guerra. Una festa, una vera e propria festa: la guerra aveva visto scriversi la parola Fine. In molte nazioni l’11 novembre è considerata festa nazionale e viene celebrato con due minuti di silenzio alle ore 11 dell’11 novembre (the eleventh hour of the eleventh day of the eleventh month).
Giornalista