Il 15 dicembre 37 d.C. nacque Claudius Caesar Augustus Germanicus, il futuro Imperatore Nerone. Fu il quinto e ultimo imperatore della dinastia giulio-claudia che successe al padre adottivo Claudio nell’anno 54 d.C. e governò per circa quattordici anni, fino al suicidio che si consumò nel 68 d.C.. Un personaggio pieno di contraddizioni: “un pazzo ha incendiato la città”, racconta la leggenda, anche se gli storici hanno cercato di toglierlo da quell’aurea screditante che si è creata nel tempo. Si racconta, infatti, che quando vi fu il grande incendio romano, Nerone fosse intento a suonare la lira e a cantare, mentre osservava l’incendio da una distanza di sicurezza, ma questo accadimento, molto probabilmente, fa parte proprio della voglia di screditarlo, e proprio studiosi e storici accertarono in seguito che Nerone, quel giorno, non si trovasse a Roma. Uomo amante dell’arte e del bello, imperatore che inventò la politica spettacolare e altezzosa, accusato anche di aver ucciso la madre e le sue due mogli. Un personaggio discusso, da sempre accreditato come un folle, un tiranno, un sanguinario. Gli storici moderni ritengono che non fosse né pazzo né particolarmente crudele per l’epoca, ma che i suoi comportamenti autoritari fossero simili a quelli di altri imperatori non ugualmente giudicati.
Divenne imperatore alla giovanissima età di 17 anni, quando succedette a Claudio. Il primo scandalo del suo regno coincise col suo primo matrimonio, considerato incestuoso, con la cugina Claudia Ottavia, dalla quale divorziò quando s’innamorò di Poppea, donna notevolmente bella e affascinante che sarebbe stata coinvolta, prima del matrimonio con l’imperatore, in una storia d’amore con Marco Salvio Otone, il suo compagno di feste e bagordi. Nerone cominciò ben presto a frequentare i bassifondi romani, guidato dall’amico Marco Salvio Otone. Non voleva farsi riconoscere, per cui si travestiva da schiavo, mentre frequentava prostitute, bettole per giocare d’azzardo, e passava il tempo a immischiarsi in risse in cui picchiava sprovveduti. Spesso le sue idee, le proposte, le riforme furono bocciate dal Senato: del resto, si ritrovava spesso dalla parte del popolo e le sue principali aspirazioni erano quelle di diventare un attore, un musicante, o un guidatore di bighe.
Nerone è accusato di aver fatto uccidere Britannico, possibile pretende al trono, così come fece uccidere l’ossessiva madre Agrippina, che da sempre desiderava unicamente il potere, tanto che si dice che fosse stata lei a ordinare la morte di Claudio. Era talmente desiderosa di potere che tentò addirittura di sedurre il figlio. Lui voleva solo rincorrere i suoi sogni; uno di questi era per partecipare ai giochi olimpici, e per questo partì per la Grecia, imponendosi in 1.808 specialità, proclamandosi Periodonikes, cioè vincitore di tutti i giochi. Al suo ritorno a Roma fu isolato dal Senato e capì che ormai il suo regno era arrivato alla fine. Fu così che scappò in una casa di campagna di un liberto, e il 9 giugno 68 d.C. decise di togliersi la vita pronunciando queste ultime parole: “Quale artista muore con me!”. Con la sua morte terminò la dinastia giulio-claudia.
Giornalista