Problema delle aree montane è la mancanza di servizi, Di Maria: “Lavoriamo per ripopolamento”

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Comunicato Stampa – Antonio Di Maria, presidente dell’associazione Sannio Smart Land e vicepresidente Uncem

“Secondo un’indagine Ipsos effettuata per l’Uncem sulla percezione della Montagna, il 70% degli italiani vi si reca per rilassarsi, il 92% per camminare, il 75% per i prodotti enogastronomici tipici. Il 65% degli intervistati annovera tra i vantaggi del vivere nei comuni montani l’aria pulita ed il contatto con la natura. Ma solo il 9% indica una probabilità elevata di trasferirvisi. Per oltre la metà, infatti, il problema di viverci è dato dalla mancanza di trasporto pubblico e di servizi di base”. 

A riportarlo è Antonio Di Maria, presidente dell’associazione ‘Sannio Smart Land’, soggetto attuatore della sperimentazione delle aree interne e vicepresidente Uncem, riportando i risultati di un’indagine presentata a Roma in apertura dell’Assemblea annuale dell’Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani. Un’indagine CAWI presso un campione di 1.000 casi rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne per genere, fasce d’età, area geografica di residenza, ampiezza del Comune di residenza, livello di scolarità, condizione occupazionale. Le interviste sono state realizzate dall’1 al 5 dicembre 2022.

“Dalle interviste effettuate – aggiunge Di Maria – è emerso anche che il 52% degli italiani è conscio che il principale problema delle montagne italiane è lo spopolamento, seguito dall’impatto del cambiamento climatico, incuria e abbandono, ma solo il 29% di chi vive nelle aree urbane conosce la Strategia per le aree interne. Ciò fa riflettere su quanto sia importante recuperare il gap comunicativo e portare a conoscenza le azioni che i comuni montani stanno attuando per attirare nuove ‘residenzialità’, elemento essenziale per la rinascita economica, sociale e produttiva dell’area montana. Sono anni che Sannio Smart Land, di cui il Titerno-Tammaro è area capofila, chiede che sul proprio territorio siano garantiti i servizi essenziali: sanità, asili nido e istruzione, trasporti. A ciò si affiancano tutta una serie di azioni per la valorizzazione e la tutela delle risorse locali per le quali il Governo ha messo a disposizione una cospicua fetta di finanziamenti pubblici. Per le aree interne si tratta di un’occasione imperdibile sulla quale stiamo già lavorando, insieme alle altre realtà montane e ad altri attori istituzionali, per fare in modo che un nuovo ‘popolamento’ sia reale e possibile”.