Comunicato Stampa
In programma nel pomeriggio di domani (28 dicembre, ore 17.30) a Castelvenere (Enoteca comunale di piazza San Barbato) un incontro pubblico per presentare lo stato della ricerca del progetto ‘INDIGENA – Sannio Camaiola’. Il progetto, avviato nel giugno 2021 e che terminerà nella prossima primavera, è stato messo in campo con l’obiettivo di rafforzare e consolidare le reti relazionali tra i soggetti del sistema della conoscenza e promuovere la diffusione dell’innovazione nella filiera vitivinicola del territorio dell’Alto Tammaro e del Titerno, selezionando, tra i vitigni nativi dell’area, la Camaiola, adatto a una viticoltura intelligente e sostenibile, tutelando e valorizzando la biodiversità locale. In sostanza, parliamo del primo studio scientifico dedicato al vitigno storicamente coltivato nell’areale telesino-titernino, che lascerà in eredità al territorio un patrimonio di conoscenze altamente innovative, frutto di relazioni con il mondo della ricerca scientifica.
Durante l’incontro saranno resi noti i dati emersi dall’attività svolte fino allo scorso 30 novembre. Attività che vedono impegnato come ente di ricerca l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ – Dipartimento di Agraria, Sezione di Scienze della Vigna e del Vino. In particolare, il progetto si muove nell’ambito di tre moduli: Caratterizzazione genetico – molecolare delle accessioni di Camaiola (WP1), che coinvolge Riccardo Aversano (docente di genetica agraria), Boris Basile (docente di arboricoltura generale e coltivazioni arboree) e Clizia Villano (ricercatore di genetica agraria); Valutazione della qualità chimico – fisica e microbiologica delle uve e impiego di colture starter indigene (WP2), che vede impegnati Angelita Gambuti (docente di scienze e tecnologie alimentari) e Giuseppe Blaiotta (docente di microbiologia agraria); Analisi dello scenario competitivo e sviluppo di strategie di valorizzazione (WP3), di pertinenza di Riccardo Vecchio e Francesco Caracciolo di Torchiarolo (docenti di economia ed estimo rurale). Consulente Responsabile tecnico scientifico e coordinamento è Nicola Matarazzo.
L’incontro di domani – a cui sono stati invitati produttori, organizzazioni di categoria e rappresentanti del Gal Titerno – Alto Tammaro e del Sannio Consorzio Tutela Vini – intende essere soprattutto una riflessione sulle potenzialità di questa varietà iscritta al Registro nazionale delle varietà di viti solo nel luglio 2021. La Camaiola, infatti, si inserisce in quella ristretta schiera di vitigni autoctoni considerati “rari”, coltivate in aree ristrette, che rappresentano un inestimabile patrimonio storico e culturale, capaci di far assaporare nel loro sorso l’identità di un territorio. Non a caso, questa varietà sannita viene citata ad esempio – insieme alla varietà friulana Schioppettino – dal progetto ‘Vinrà’ (finanziato dalla Regione Veneto), il cui obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza rispetto al tema della sostenibilità del settore vitivinicolo. Parliamo quindi di un vitigno che può rivestire una grande importanza anche per le sfide future: grazie agli studi si acquisiranno nuove conoscenze scientifiche su tale varietà, migliorando ulteriormente le sue caratteristiche e le sue capacità espressive, offrendo in questo modo una opportunità ai produttori dediti a una viticoltura sempre più sostenibile e capace di adattarsi ai cambiamenti climatici.
ll progetto ‘INDIGENA – Sannio Camaiola’ è finanziato dall’Ats formata da Gal Alto Tammaro e Gal Titerno nell’ambito della Strategia di sviluppo locale sostenuta dal Psr Campania 2014-2020, Misura 19 (Sottomisura 19.2 – Tipologia di intervento 19.2.1 ‘Strategia di Sviluppo Locale’ – Misura 16.1 – Tipologia di intervento 16.1.1 ‘Sostegno per costituzione e funzionamento dei GO del PEI in materia di produttività esostenibilità dell’agricoltura’ – Azione 2 ‘Sostegno ai Progetti Operativi di Innovazione’). Protagoniste dell’iniziativa sette aziende dell’areale telesino – titernino: Ca’Stelle (soggetto capofila), Vitivinicola Anna Bosco, Antica Masseria A’ Canc’llera, Scompiglio, La Vinicola del Sannio, La Vinicola del Titerno e Terre Di Leone.