Quando Telese spopolava come centro della politica italiana

Condividi articolo

C’è stato un tempo che Telese Terme era assurta agli onori della cronaca nazionale come centro della politica italiana. Per una settimana, mezzo governo, ministri, leader di partito, i presidenti di Camera e Senato, esponenti di spicco del mondo sindacale, imprenditoriale, della cultura, dello sport, della ricerca, dell’informazione si spostavano da Roma nelle terme, inseguiti da tutte le reti televisive; giornalisti, opinionisti, e tutto quanto fa spettacolo si aggiravano per le vie della cittadina che si faceva palcoscenico, non solo nazionale, ma europeo e forse mondiale.

Una festa durata un decennio, con un anno sabbatico in mezzo, dove il suo “deus ex machina” Clemente Mastella giocava a fare il bello e il cattivo tempo delle scelte politiche della nazione.

Leader di una nuova formazione che debuttò alle elezioni europee del 13 giugno 1999 raccogliendo mezzo milione di voti, Mastella aveva dato vita all’UDEUR che aveva la propria roccaforte soprattutto in Campania, Basilicata, Molise Calabria e Sicilia raggiungendo punte di oltre il 6%.

Nata sulle ceneri della Democrazia Cristiana, Alleanza Popolare-UDEUR, ebbe tra le sue file molti ex-democristiani come Mino Martinazzoli (ultimo segretario della Democrazia Cristiana), Paolo Cirino Pomicino. In seguito, però, Martinazzoli abbandonòl’alleanza e lo stesso Pomicino fu espulso dal partito.

L’UDEUR, nel 2005, aderì alla coalizione di centrosinistra che aveva come leader Romano Prodi, e cambiò ancora simbolo e nome: nel simbolo campeggiava un campanile (emblema del partito) su uno sfondo più chiaro, mentre il nome era Popolari UDEUR.

Nel 2008 si verificò un evento cruciale, il cosiddetto “D-day” per l’UDEUR: in Campania vennero spiccati un gran numero di mandati d’arresto nei confronti di esponenti del partito, tra cui quello di Sandra Lonardo, moglie dello stesso Mastella, accusata di concussione in merito a incarichi dirigenziali regionali. Nell’inchiesta furono indagati, tra gli altri, lo stesso Mastella e i due assessori regionali dell’UDEUR in Campania. Quella stessa mattina, il ministro Mastella aveva in programma una relazione alla Camera sull’attività del Ministero della Giustizia, con la quale annunciò le proprie dimissioni dal Governo: “Mi dimetto perché tra l’amore per la mia famiglia e il potere scelgo il primo. Avrei potuto operare sottili distinguo. Mi dimetto per essere più libero umanamente e politicamente”.

La Festa non venne svolta e, l’anno dopo, alla ripresa, Mastella dal palco, all’apertura, dichiarò di rindossare il suo orologio che aveva tolto e fermato, simbolicamente, l’anno prima.

Eppure nel 2007, al culmine del successo e della risonanza mediatica, Mastella mise a segno un grande colpo di spettacolo: avere alla sua Festa Roberto Benigni al culmine della popolarità con lo spettacolo teatrale, avente come momento centrale l’esegesi della Divina Commedia di Dante Alighieri, accompagnata anche da satira di argomenti più attuali.

La Festa negli anni portò a Telese personaggi di spicco della politica italiana: Antonio Di Pietro, allora osannato dalle folle come il grande rinnovatore del costume politico nazionale, Prodi, D’Alema, Veltroni, Irene Pivetti, Bertinotti ma soprattutto il Cavaliere.

Berlusconi arrivò come un ciclone alla festa mastelliana, critiche al governo, barzellette fulminanti, un bagno di folla che oscurò lo stesso Mastella che, a chi gli faceva notare come al leader di Forza Italia fossero stati tributati molti applausi, rispose maliziosamente: “Evidentemente ha imparato da me e dalle mie famose ‘truppe mastellate’ di democristiana memoria…”.

Curiosità: l’edizione 2001 avrebbe dovuto svolgersi a Tuscania, in provincia di Viterbo, paese natio del responsabile nazionale della Festa Udeur, Regino Brachetti, ma per l’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre la manifestazione fu annullata.

Nel decennale della festa nazionale dei Popolari Udeur, il Consiglio Comunale di Telese Terme conferì la cittadinanza onoraria a Clemente Mastella. L’idea della cittadinanza onoraria a Mastella era nata un anno prima su idea di Francesco Maria Rubano, oggi deputato di Forza Italia, allora segretario provinciale dei giovani del Campanile.

Prima dell’esibizione dello spettacolo su Dante, per la gioia dei fotografi, il leader dell’Udeur prese in braccio il comico toscano, come questi, anni prima, aveva fatto con il leader del Pci Enrico Berlinguer.