Vi racconto una storia ambientata in un mondo fatto di caricature e scene grottesche: il 27 marzo 1975, per la prima volta, uscì nelle sale cinematografiche il primo film di Fantozzi. Sono ormai quarantasette anni che il beneamato ragionier Ugo fa ridere intere generazioni. Non è facile, se non impossibile, difficile comunque, trovare un genio simile a quello interpretato dal mitico Paolo Villaggio, ideatore dello stesso personaggio. Villaggio attinse dalla vita quotidiana e dalla sua precedente attività lavorativa per ideare e affinare il suo personaggio. Prima di dedicarsi al cabaret e al cinema, Villaggio era impiegato all’Italsider, si occupava di curare e organizzare gli eventi. Il suo collega si chiamava effettivamente Fantozzi e fu da lì, da quegli eventi, da quell’attività di ufficio, e da quel collega, che nacque la figura cinematografica del ragionier Ugo Fantozzi. Il mitico ragioniere attorniato da tante persone che, nella loro semplicità e genuinità, non fanno altro che ricordarci chi siamo nella nostra quotidianità e nei diversi gradi della scala sociale.
Si ride tanto, tantissimo, guardando i film di Fantozzi, ma qualche volta le risate hanno un sapore amaro. Perché in quelle scene ci siamo tutti noi, i suoi fallimenti assomigliano ai nostri, alle nostre vicissitudini. Quei film ci mettono davanti allo specchio: noi non siamo semplici spettatori con Fantozzi, siamo noi stessi parte del film, attori coprotagonista insieme a lui. Quella del 1975 fu la nascita cinematografica del mitico ragioniere d’Italia, che esordì in televisione sette anni prima, a Quelli della Domenica, e poi nel 1971 sotto forma di romanzo, edito da Rizzoli. Già come romanzo ottenne un grande successo, ma il boom ottenuto con la trasposizione cinematografica fu impareggiabile: sei miliardi di lire d’incasso. Questo successo portò Villaggio a girare subito Il secondo tragico Fantozzi, nel 1976, la pellicola con la celeberrima sequenza de La Corazzata Potëmkin (al secolo La Corazzata Kotiomkin, come ribattezzata da Paolo Villaggio) proiettata, per la seconda volta nel film, proprio in occasione di Inghilterra-Italia.
Giornalista