Oggi siamo portati a pensare che Il Sannio sia essenzialmente la provincia di Benevento; ben diversa è l’immagine del Samnium storico che in principio non comprendeva neppure la stessa città di Benevento. Nella Tabula Peutingeriana, importantissimo documento cartografico risalente al IV sec. d.C., si parla di una Provincia Samniti dalla forma più o meno quadrangolare, che andava da Teate (Chieti), a Nord, fino a Telesia, a Sud, lambiva Benevento e ad Est si chiudeva con la città di Teano Apulo (oggi scomparsa) nell’odierna provincia di Foggia, ad Ovest con Casinum (Cassino). Di questa provincia facevano parte città come Anxanum (Lanciano), Histonium (Vasto), Larinum (Larino), Corfinium (Corfinio), Sulmo (Sulmona), Aufidena (Alfedena), Aesernia (Isernia), Bovianum, Saepinum e poi Venafrum, Allifae e Telesia.
Nelle vicinanze di Telesia, nei pressi degli attuali comuni di Dragoni e Alvignano sorgeva Cubulteria, uno dei pochi centri sanniti che osò sfidare Roma alleandosi con Cartagine e Annibale per poi subire l’ira distruttrice di Quinto Fabio Massimo. L’imperatore Augusto suddivise l’Italia in undici regiones, tra queste la IV era denominata Sabina et Samnium e comprendeva sostanzialmente il territorio abruzzese e molisano.
Nel IV sec., del Samnium non faceva parte Beneventum che, a dire del Thomsen (Rudi Thomsen storico e numismatico danese) è stata oggetto di almeno tre spostamenti amministrativi: prima annessa alla Campania, poi all’Apulia et Calabria e poi definitivamente alla Campania. Il Sannio, in seguito, avrà una sua storia geografica e politica diversa dal Samnium storico: il 25 ottobre del 1860 fu istituita la provincia di Benevento.
La nuova Provincia si costituì a danno delle province viciniore, che dovettero cedere alcuni paesi che per vicinanza, storia e tradizioni furono inseriti nella nuova formazione. Il II Circondario di Cerreto Sannita si componeva di 24 comuni, raggruppati in 7 mandamenti: Cerreto Sannita, Guardia Sanframondi, Cusano Mutri, Sant’Agata de’ Goti, Pontelandolfo, Solopaca, Morcone (Morcone e Sassinoro che appartenevano amministrativamente al Molise passarono, nel 1861, alla provincia di Benevento), nel Circondario di Benevento o I Circondario, vi era San Giorgio la Montagna (odierna San Giorgio del Sannio) e Pescolamazza (odierna Pesco Sannita). Nel marzo 1861, a seguito del costituito Regno d’Italia, la provincia di Benevento fu scorporata dalla provincia di Terra di Lavoro, la parte dell’alta valle del Volturno venne aggregata alla provincia di Campobasso, la Valle Caudina fu invece suddivisa fra la neonata provincia di Benevento e la provincia di Avellino, che inglobò il vallo di Lauro e Baianese.
La provincia si ampliò notevolmente nel 1927 integrando parte della soppressa provincia di Terra di Lavoro. Durante il ventennio fascista, nel 1927, un generale riordinamento delle circoscrizioni provinciali secondo i voleri del regime fascista, decise di procedere alla soppressione della provincia di Terra di Lavoro. Il territorio fu diviso tra le province confinanti ma nel 1945, con la ricostituzione della provincia di Caserta, la provincia di Benevento dovette restituire tutti i comuni annessi nel 1927 (Ailano, Alife, Alvignano, Caiazzo, Castel Campagnano, Castello di Alife, Dragoni, Gioia Sannitica, Piana di Caiazzo, Piedimonte d’Alife, Raviscanina, Ruviano, San Gregorio, San Potito Sannitico, Sant’Angelo d’Alife, Valle Agricola). L’11 giugno 1945, ripristinata la provincia di Caserta, Gallo Matese passato alla provincia di Campobasso nel 1927, vi fece ritorno.