Accadde oggi: 1 giugno 1533, Anna Bolena incoronata regina d’Inghilterra

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Il 1 giugno 1533, tramite incoronazione, Anna Bolena divenne regina d’Inghilterra. Era incinta da cinque mesi e quella, per lei, era una splendida estate. Il re Enrico era allegro come non lo era mai stato, certo che Anna, in grembo, custodisse il tanto desiderato erede maschio, speranza per il suo futuro personale e per quello del suo regno. Un maschio per cui era già pronto il nome: Enrico o Edoardo, così come erano già pronti la culla e il fonte battesimale d’argento massiccio. Un parto che avvenne nei primi giorni di settembre. Nacque una femmina, nata leggermente prematura, chiamata Elisabetta, in onore di entrambe le nonne. La seconda gravidanza di Anna, invece, si concluse con un aborto spontaneo, e così la terza, presagio sinistro che cominciò a confermare quella che sarebbe stata la disgrazia della Bolena. La corte, presieduta dalla nuova regina Anna, era contraddistinta da lusso e magnificenza: una numerosissima servitù, oltre 250 persone che lavoravano alle sue dipendenze, e oltre 60 damigelle d’onore. Inoltre, garzoni, sacerdoti, servi al suo servizio.

Il rapporto matrimoniale tra il re Enrico e Anna divenne molto tempestoso: si passava con rapidità dalla più totale tranquillità a periodi di tensione e litigi. Il re credeva nei pettegolezzi sull’incapacità di Anna di dargli un figlio maschio e cominciò a valutare l’idea di potersi separare, senza dover tornare dalla sua precedente moglie, che proprio per la Bolena aveva lasciato. Anna, nella sua vita, non esitò a spendere grandi somme di denaro in abiti, gioielli, e accessori mondani e a volte frivoli, oltre in oggetti di arredamento, cosmesi, benessere. Passò gli ultimi giorni della sua vita rinchiusa nella Torre di Londra, in cui visse alternando crisi nervose a stati di quiete estrema, fino al crollo psicologico, probabilmente dovuto anche ai postumi dell’aborto avuto solo pochi mesi prima. Era una regina, per cui nella Torre di Londra fu permesso ad Anna di avere la compagnia di quattro dame: la zia lady Bolena, moglie di Giacomo Bolena, la signora Coffin, sulla quale Kingston contava affinché gli riferisse tutto ciò che diceva Anna, la signora Stonor e un’altra donna il cui nome è andato perso.

Una delle leggende, fra tante, che cominciarono a circolare su di lei, è quella secondo cui, a detta dei contadini del villaggio di Nicolosi, per aver fatto allontanare il re Enrico VIII dalla Chiesa cattolica, Anna fu condannata a bruciare per l’eternità all’interno dell’Etna. La leggenda più famosa, però, è quella del suo fantasma, a volte avvistato con la testa sotto il braccio. A tal proposito, lo studioso di fenomeni paranormali Hans Holzer, racconta che nel 1864 dalla Torre di Londra, un certo J.D. Dundas, generale maggiore del sessantesimo reggimento dei King’s Royal Rifle Corps, guardando fuori dalla finestra del suo alloggio notò una guardia che si comportava in maniera strana davanti agli alloggi dove, molti secoli prima, era stata imprigionata Anna. Secondo il suo racconto sembrava che la guardia sfidasse qualcosa, descritta come “una figura femminile biancastra che “slittava” verso il soldato”.