Oggi compie 209 anni ma non li dimostra, anzi ringiovanisce, è sempre più presente e scattante. L’Arma dei Carabinieri è una forza armata autonoma, e fu fondata il 13 luglio 1814 a Torino, quando Vittorio Emanuele I di Savoia rientrò dall’esilio in Sardegna a cui l’aveva costretto Napoleone. Il re volle un corpo militare con compiti di polizia sulla scia del successo e dell’operato della gendarmeria francese, che si distinguesse, oltre che per capacità di strategia guerresca, anche per la capacità di andare a sfidare il nemico in casa dovunque si nascondesse. Dovevano mostrare fedeltà alla corona e fare in modo che il popolo ne avesse piena fiducia, e per questo furono chiamati Reali Carabinieri. I Carabinieri si distinsero in molte missioni, anche quando si trattava di momenti difficili e a volte di disonori, e seppero distinguersi anche per molti episodi di eroismo.
L’abito era turchino, in panno di lana, con i bottoni bianchi, stivali neri e cappello alto a due punte, e la coccarda azzurra dei Savoia sul davanti ed erano armati con l’inseparabile carabina, da cui deriva il nome, e la spada. I colori del pennacchio, il rosso e il turchino, vennero introdotti nel 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I Carabinieri divennero un’arma dell’esercito nel maggio 1861, affiancandosi alle altre sezioni della fanteria, artiglieria e cavalleria e attestandosi nel tempo come l’Arma per antonomasia. Venne adottato come motto “Usi obbedir tacendo e tacendo morir“, sostituito nel 1914 da “Nei secoli fedele”, ideato dal capitano Cenisio Fusi, in occasione del primo centenario del corpo. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei Carabinieri nell’agosto del 1814. Il 5 giugno 1920 la Bandiera dei Carabinieri fu insignita della prima Medaglia d’oro al Valor Militare, in riconoscimento al contributo offerto nel corso della Prima guerra mondiale. In ricordo di quel giorno si tiene, annualmente, la Festa dell’Arma.
Giornalista