Comunicato Stampa
Solo dopo aver ricevuto, in data 16 agosto 2023, la notifica del decreto di commissariamento da parte del Ministero dell’Ambiente, il presidente del Comitato di gestione provvisoria dell’Ente Geopaleontologico di Pietraroja, Gennaro Santamaria, commenta quanto accaduto.
“Premesso che, considerata la mia lunga esperienza in sede politica e istituzionale, trovo del tutto naturale che ai vertici di Enti vigilati da amministrazioni nazionali e locali vi sia, per scadenza dei mandati o per alternanza politica del governo, un avvicendamento. In questo caso però – evidenzia Santamaria – l’atto posto in essere dal Ministro dell’Ambiente, probabilmente per le forti pressioni politiche ricevute, presenta profili di illogicità, contraddittorietà e, molto probabilmente, di illegittimità. Infatti, nel decreto di commissariamento si cita, come motivazione dello stesso, la scadenza del mandato dell’organo di gestione straordinario qual è appunto il comitato di gestione provvisoria.
Tale motivazione è assolutamente illogica in quanto, così come previsto dal decreto istitutivo dell’Ente, il Comitato di gestione provvisoria è proprio quell’organismo straordinario posto al vertice dell’Ente per amministrarlo nella fase di insediamento fino alla costituzione degli organismi ordinari.
Altro profilo di illogicità si ritrova nella stessa denominazione data al commissario che non viene chiamato “commissario straordinario di gestione” ma commissario ad acta. Come a tutti noto le due figure si distinguono completamente sul piano giuridico. Difatti, il primo (commissario straordinario) sostituisce l’organo di gestione in carica per l’ordinaria amministrazione, mentre il secondo (commissario ad acta) è un organismo nominato, non per sostituire l’organo di governo di un Ente, ma per assumere alcuni atti che l’organismo non ha assunto. Altro profilo di illogicità risiede nel fatto che, con questa nomina, si sostituisce un organismo straordinario di gestione di tipo collegiale, qual è il Comitato di gestione provvisoria, nel quale sono rappresentati tutti gli Enti che fanno parte del consorzio pubblico di gestione, con un altro organismo straordinario ma di tipo monocratico.
Inoltre, il decreto – continua Santamaria – presenta delle forti contraddizioni con la linea tenuta fino ad oggi dal Ministero dell’Ambiente, compreso l’attuale Ministro, consapevole del fatto che, per sostituire l’attuale organismo di gestione e insediare l’organismo ordinario, era necessario approvare lo statuto ma ciò non poteva avvenire perché le procedure di approvazione erano scritte male nel decreto istitutivo. Difatti, pochi mesi dopo l’insediamento di questo governo, l’Ufficio di gabinetto dell’attuale Ministro, proprio per procedere alla nomina dell’organismo di gestione ordinario, chiedeva all’Ufficio legislativo, dello stesso Ministero, di predisporre la modifica del decreto istitutivo in modo da consentire l’approvazione dello statuto e quindi la nomina dell’ordinario organo di gestione. Cos’è cambiato oggi rispetto a qualche mese fa? Perché si è interrotto l’iter in corso e si è dato vita a questo strambo commissariamento?
Infine, si evidenzia che sussistono forti dubbi sui profili di legittimità dell’atto e questo potrebbe indurre le amministrazioni facente parte del consorzio, che con tale decreto si sono viste estromesse dalla gestione, ad impugnarlo.
Per ultimo intendo rigettare con sdegno e determinazione i commenti espressi dal giovane deputato di Forza Italia rispetto alla gestione dell’Ente da me presieduto. Lo stesso, nei suoi commenti euforici rispetto alla nomina del “suo amico” Sabione a Commissario ad acta, parla di tempo perso, di inoperosità e di recupero di legalità. A riguardo, è necessario ricordare al giovane Rubano che se questo Ente è stato istituito dopo diciassette anni dalla legge che lo prevedeva (art. 115 della legge 388/2000) lo si deve solo al sottoscritto che, quando occupava il ruolo di capo della segreteria del Ministro dell’Ambiente, si è adoperato al fine di far assumere, dal Ministro Gianluca Galletti, il decreto di istituzione dell’Ente. Inoltre, se Rubano avesse avuto tempo di approfondire gli atti e le attività svolte, avrebbe scoperto che, solo grazie a questo Comitato di gestione provvisoria, composto da persone di alto profilo sul piano professionale e culturale, si è giunti, attraverso un complicato iter ministeriale, a far riconoscere questo Ente come Ente di ricerca scientifica.
Avrebbe, inoltre, scoperto che l’organismo da me presieduto, si è avvalso, per le attività di carattere scientifico, della collaborazione gratuita di un Collegio tecnico-scientifico composto da eminenti studiosi della paleontologia tra i quali il massimo studioso di Scipionyx samniticus, Prof. Cristiano Sal Sasso. A questo si aggiunga che le attività svolte in questi anni dall’Ente hanno riportato al centro dell’attenzione, della comunità scientifica dei paleontologi nazionali ed internazionali, il geosito di Pietraroja e tutti i reperti fin ora in esso rinvenuti.
Spero – conclude Santamaria – che il tempo e forse anche un po’ di maturità maggiore sul piano istituzionale e politico consentiranno a questo giovane parlamentare di avere maggiore rispetto delle persone e dell’operato posto in essere dalle stesse nell’interesse pubblico e a favore del territorio della nostra provincia.”