La vera storia di Radio Telesia, punto di riferimento della intera Valle Telesina

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Nel 1976 in via Isonzo, angolo Corso Trieste a Telese Terme, nacque Radio Telesia. Nel 1974, la Corte Costituzionale aveva concesso ai privati la facoltà di trasmettere via cavo in ambito locale e di lì a poco furono liberalizzate anche le trasmissioni via etere: fu l’inizio delle radio private che trasmettevano in modulazione di frequenza (FM).

Uno sparuto gruppo di amici pensò bene di armarsi di un amplificatore, da pochi watt, un mixer, microfono, cuffie, giradischi e registratore a cassette, un’antenna e soprattutto una frequenza libera: la mitica 102,300. In pochi mesi la radio divenne popolarissima: il palinsesto era essenzialmente costituito da musica di vari generi e stili, naturalmente tanto rock, tanti cantautori, la musica del momento ed incursioni nella musica napoletana, classica e jazz.

Dal ’76 all’ ’80 Radio Telesia divenne un punto di riferimento per l’intera Valle Telesina e non solo: le antenne di Castel Campagnano e Piana di Benevento avevano travalicato i confini telesini fino a far arrivare il segnale nelle vicine cittadine, tant’è che si era conquistata spazi di ascolto a Benevento, Piedimonte Matese e in breve sulla sua scia nacquero altre e numerose radio più o meno concorrenziali.

In principio fu una stanza dove era allestita una consolle a cui si accedeva attraverso una porta chiusa. Niente vetro, niente regia, ognuno faceva da solo: non si rispettavano i tempi e i programmi non rispettavano, quasi, mai gli orari di inizio. Soldi pochi e problemi tanti: in estate si scaldavano le attrezzature e saltavano i ponti, corse a Nola dove un provetto trasmettitore CB riparava, spesso gratis, gli alimentatori i trasmettitori e le antenne. Tutto volontariato ma nessuno se ne lamentava anche perché la radio facilitava con le ragazze, ti trasformava in un piccolo DJ da discoteca e ti faceva sognare che un giorno saresti potuto diventare un conduttore famoso.

Ai tempi io conducevo un programma pomeridiano di musica POP e mi ispiravo al famosissimo “Per voi giovani” programma culto trasmesso dalla RAI dove i miei modelli di riferimento erano i due conduttori Carlo Massarini e Raffaele Cascone.

Mano mano che la radio cresceva, furono cambiate diverse sedi ma sicuramente la più bella, per me, era situata in viale Minieri nei pressi del quadrivio, all’ultimo piano da dove si aveva una splendida vista sui tetti telesini.
Con il tempo la radio perse la vena libertaria ed anarcoide degli inizi e si trasformò in una radio professionale, dove qualcuno iniziò a intravedere la possibilità di possibili guadagni attraverso la pubblicità; programmi sempre più “perfetti”: Alta frequenza, Magic Moments, Disco Night, Maikol Show, oroscopo, rassegna stampa.

Il segno del passaggio definitivo fu la “Superclassifica” settimanale dei dischi più venduti condotta da Gianni Campana, un D. J. di livello nazionale. Un cambiamento difficile ed oneroso mentre molti di noi lasciavamo il paese per l’università ed avevamo sempre più poco tempo da dedicare alla radio. I tempi poi stavano cambiando, le radio libere scomparivano, al loro posto nascevano le radio commerciali e la RAI pian piano si stava riappropriando dell’etere proprio imitando le radio pirata, ma con più uomini e mezzi.

L’ultima sede che ricordo, prima di andare via, era in via Roma, bella, asettica, moderna, dove la consolle era dietro il vetro e di qua c’era un mixer regia che nessuno usava più perché non c’era più nessuno, solo un registratore professionale a bobina che andava cambiato ogni 6 ore dove le canzoni andavano una dietro l’altra interrotte ogni tre dalla pubblicità o da una voce che ripeteva “Radio Telesia, non stop music”.