Almanacco del 26 gennaio

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La lettura del fine settimana: Il diario di Anna Frank

“Mi illumino / d’immenso”. È tutto. È una lirica brevissima scritta da Giuseppe Ungaretti mentre prestava servizio militare sul fronte carsico durante la Prima guerra mondiale. È lo spettacolo della vita che risorge dopo l’oscurità notturna: uno spettacolo, quindi, che è scritto nel cuore dell’umanità, da sempre. Mattina è uno dei testi più famosi di Ungaretti che porta alle estreme conseguenze la poetica ungarettiana dell’Allegria. L’immagine è talmente concentrata nel suo significato da risultare indefinita. Abbiamo infatti bisogno del titolo per interpretarla in modo corretto. Originariamente si chiamava Cielo e mare e aveva tre versi in più: “M’illumino / d’immenso / con un breve / moto / di sguardo”. Questo testo fu inviato a Giovanni Papini il 26 gennaio del 1917, da Santa Maria la Longa (UD). L’ostinata ricerca del poeta è sempre stata rivolta a togliere qualcosa che era di troppo, anche in una poesia di soli cinque versi. Il moto di sguardo è già contenuto in quel “M’illumino” e serve solo completare l’immagine con “d’immenso”, che sarebbe l’ineffabile emozione provata davanti all’alba sul mare. D’altronde, Ungaretti riprende una tradizione che va da Mallarmé a Valery “per la quale il testo è inteso come progressiva e instabile approssimazione a un valore-limite…”. Quindi Ungaretti non fa che togliere, pulire, concentrare perché da una parte ha bisogno di ritrovare la purezza della parola; dall’altra sa che la parola può accostarsi alla poesia solo per approssimazione. Questa poesia è la sintesi delle novità delle prime raccolte ungarettiane: è soprattutto umana, come dice Mengaldo, perché è proprio questa tensione all’ineffabile che spinge il poeta a enunciati ridottissimi come quello di Mattina

SANTO DEL GIORNO – Oggi la chiesa commemora i Santi Timoteo e Tito. La memoria di due vescovi delle primissime generazioni cristiane, ambedue convertiti da San Paolo e suoi collaboratori, è stata abbinata nel nuovo Calendario della Chiesa. Timoteo e Tito non erano israeliti, non appartenevano al Popolo eletto. Ambedue perciò impersonavano il primo grosso problema incontrato dalla Chiesa nascente: era lecito entrare nella Chiesa cristiana senza prima passare dalla Sinagoga ebraica? I pagani potevano essere battezzati direttamente, oppure il battesimo doveva essere riserbato soltanto ai circoncisi? Timoteo e Tito furono l’uno a capo della Chiesa di Efeso, l’altro di quella di Creta; a essi sono indirizzate le Lettere dalle sapienti raccomandazioni per l’istruzione dei pastori e dei fedeli. Timoteo è un nome maschile che deriva dal greco Timoteos e significa “che è stimato da Dio”. L’origine del nome Tito è incerta: deriva dal praenomen romano Titus, uno dei più diffusi all’epoca, da cui derivano i gentilizi Titius,”Tizio” e Titianus, “Tiziano”. Potrebbe essere correlato ai termini latini titulus, “titolo onorifico”, avendo quindi il significato di “onorevole”, tueor, “difensore”, o titus, “colombo selvatico”, Potrebbe però avere anche origini sabine, come farebbe pensare il personaggio di Tito Tazio, o anche etrusche. Di fatto, nomi simili a “Tito”, fonologicamente molto semplifici, si ritrovano in tutte e tre le lingue (e in altre), e non è escludibile né la poligenesi (cioè l’essersi originato da più nomi diversi) né un’origine onomatopeica.

ACCADDE OGGI 1160 – Crema si arrende a Federico Barbarossa; 1904 – A Torino un incendio distrugge metà del patrimonio della Biblioteca Nazionale; 1905 – Rinvenuto il diamante più grande della storia: il prezioso minerale fu donato al re d’Inghilterra Edoardo VII, nel novembre del 1907, in occasione del suo sessantaseiesimo compleanno; 1911 – Glenn H. Curtiss compie il primo volo in idrovolante negli Stati Uniti; 1917 – Giuseppe Ungaretti compone la poesia “Mattina”; 1924 – Chamonix, Francia: il pattinatore statunitense Charles Jewtraw vince la prima medaglia d’oro nella storia dei Giochi olimpici invernali; 1924 – San Pietroburgo, viene ribattezzata Leningrado; 1926 – Tramite alcune interpolazioni di dati, si ricostruisce un valore di temperatura minima giornaliera di -71,2 °C per la località siberiana di Ojmjakon: è, ad oggi, il valore più basso per una località abitata; 1939 – Guerra civile spagnola: le truppe leali a Francisco Franco, aiutate da milizie italiane, conquistano Barcellona; 1950 – L’India promulga la sua costituzione, formando una repubblica, e Rajendra Prasad giura come suo primo presidente; 1956 – Cominciano i VII Giochi olimpici invernali a Cortina d’Ampezzo; 1962 – La sonda Ranger 3 viene lanciata per studiare la Luna. La mancherà di 35mila chilometri; 1970 – Esce l’ultimo album di Simon & Garfunkel, “Bridge over Troubled Water”; 1988 – Il musical “Il Fantasma dell’Opera” viene rappresentato per la prima volta a Broadway; 1992 – Mike Tyson viene processato per aver stuprato nel 1991 una concorrente di Miss Black America; 1994 – Silvio Berlusconi annuncia, con il famoso discorso della “Discesa in campo”, la sua entrata in politica; 2005 – Due treni deragliano causando 11 morti e 200 feriti a Glendale (California), vicino a Los Angeles; 2015 – Le Unità di Protezione Popolare Curde liberano dall’occupazione militare dell’ISIS la città di Kobane; 2020 – La leggenda dell’NBA Kobe Bryant muore in un incidente in elicottero insieme alla figlia Gianna e ad altre 7 persone vicino alla città di Calabasas.

PROVERBIO – Fare e disfare è tutt’un lavorare.

AFORISMA – Il desiderio è metà della vita; l’indifferenza è metà della morte (Kahlil Gibran).

LETTURA DEL WEEKEND – Il Diario di Anna Frank. È la raccolta in volume degli scritti, in forma di diario e in lingua olandese, di Anne Frank (1929-1945), una ragazza ebrea nata a Francoforte e rifugiata con la famiglia ad Amsterdam, costretta nel 1942 a entrare nella clandestinità insieme alla famiglia per sfuggire alle persecuzioni e ai campi di sterminio nazisti. Nell’agosto del 1944 i clandestini vennero scoperti e arrestati; furono condotti al campo di concentramento di Westerbork; da qui le loro strade si divisero ma, ad eccezione del padre di Anna, tutti quanti morirono all’interno dei campi di sterminio nazisti. Dopo essere stata deportata nel settembre 1944 ad Auschwitz, Anne morirà di tifo a Bergen-Belsen, nel febbraio o marzo del 1945. Alcuni amici di famiglia che avevano aiutato i clandestini riuscirono a salvare gli appunti scritti da Anna all’interno dell’alloggio segreto, consegnandoli poi al padre, Otto Frank, che ne curò la pubblicazione avvenuta ad Amsterdam nel 1947, col titolo originale Het Achterhuis, “Il retrocasa”. La prima edizione a stampa tenne conto sia della prima redazione originale, sia di successive rielaborazioni che Anne stessa stava facendo, auspicando una futura pubblicazione del suo diario; alcune pagine del diario furono omesse, perché ritenute da Otto Frank non rilevanti. La prima edizione critica del diario fu pubblicata nel 1986. Il libro suscitò un vasto interesse; ebbe oltre settanta traduzioni e rappresenta una delle più tragiche, immediate e toccanti testimonianze della Shoah. Il libro è stato anche oggetto di una riduzione teatrale e di due lungometraggi, usciti al cinema nel 1959 e 2016 nonché di due film di animazione nel 1978 e 1995. Nel 2009 l’UNESCO ha inserito il Diario di Anna Frank nell’Elenco delle Memorie del mondo. Il manoscritto originale è conservato nell’Istituto nazionale degli archivi sulla seconda guerra mondiale di Amsterdam.

CONSIGLIO – L’abbinamento cacao e cioccolato è fantastico. Non dimenticarlo per la prossima ricetta golosa!