Immagini dal Sannio: il Miletto, il monte che è il tetto del Molise

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Monte Miletto.
Foto di Alfonso Matarazzo

È la vetta più alta dei monti del Matese e la sua altezza raggiunge i 2050 m.s.l.m.. Il Miletto è situato al confine divisore delle regioni Campania e Molise e non è così impervio arrivarci, ovviamente se si è esperti o quanto meno appassionati. Ma una volta giunti lì, su quel picco panoramico, è possibile, con un solo colpo d’occhio, osservare tutta la valle del medio Volturno, i Monti Trebulani, il massiccio del Taburno-Camposauro, il Vesuvio e i Monti Lattari con la penisola Sorrentina. Continuando a girare lo sguardo, ad ammirare tutto intorno e a perdersi nell’immenso spazio, si arriva a scorgere il gruppo delle Mainarde, i monti della Meta, Mater Maiella, il Gran Sasso, i Simbruini e Monte Velino. Panorami mozzafiato, un gioco di colori e sensazioni, immagini, fotogrammi e paesaggi che lasciano interdetti per l’immensità che sanno regalare. Lo spirito può certamente restarne appagato, emozioni intense, e animi rinfrancati. La magia terapeutica del paesaggio si impossessa di chi guarda, e certamente ci si ritiene fortunati nel lasciarsi sopraffare da tale intensità. E immensità. Così, a davvero due passi dalle più belle meraviglie sannite, quelle che ci circondano e ci regalano un orgoglioso senso di appartenenza. Che sia l’alba che si leva dal mare Adriatico o un tramonto che va a specchiarsi nel mar Tirreno, sono sfumature di emozioni e sensazioni che si mantengono dentro. E non si lasciano andare.

Ecco, questa magica vetta la si può raggiungere da una seggiovia, che magari parte da Campitello Matese. Gli esperti e gli appassionati possono tranquillamente raggiungerla a piedi. Zaino in spalla, scarpe comode e adatte, e su, in salita! Boschi, inizialmente, ma anche zone in cui la vegetazione arborea scarseggia, in cui il terreno è carsico e aspro, in una vasta area che un tempo era sommersa dalle acque, una specie di isolotto che spuntava dall’oceano, fra percorsi erbosi e manti vallivi. Il suo nome, Monte Miletto, etimologicamente significherebbe “monte dei militi”, per qualche battaglia qui combattuta anni e anni fa, che magari vedeva protagonisti i Sanniti, e perché no, anche i Romani: la verità è che, molto probabilmente, questo etimo potrebbe essere assolutamente fantasioso.

In copertina, panorama e croce di ferro
Foto di Emma da komoot.com

Un monte il cui mito era davvero di rilevante importanza, un tempo. Una vetta sulla quale campeggia una croce in ferro, rinforzata con tiranti di acciaio per permetterle di resistere al vento, in segno di una consacrazione del monte stesso. Un ulteriore crocifisso metallico è stato, in seguito, piantato sulla cima, perché più visibile dell’altra dal basso, una duplicazione necessaria. Monte Miletto è il tetto del Molise perché ricade nel comune di Roccamandolfi. Si tratta della maggiore vetta del pezzo dell’Italia peninsulare che va da Dolcedorme nel massiccio del Pollino ai monti della Meta nel gruppo delle Mainarde. Una sorta di sigillo identitario per i molisani, un simbolo, una bandiera, l’elemento fulcro dell’immagine molisana, uno stemma ricco d’orgoglio e fierezza.